Milioni di persone nel Sud-Est asiatico sono state colpite direttamente dalle conseguenze del passaggio del tifone Yagi che, con le inondazioni e frane scatenate dalle sue piogge torrenziali, ha provocato la morte di oltre 250 persone, l’allagamento di case, l’interruzione della corrente e la distruzione di infrastrutture. In Vietnam, il Paese più colpito, le vittime sono salite a 226 e i dispersi sono ancora 104, mentre 9 morti sono stati confermati nel nord della Thailandia, che subisce le peggiori inondazioni degli ultimi 80 anni. Anche il Myanmar ha confermato i primi decessi correlati a Yagi nel Paese dopo che 17 corpi sono stati recuperati da villaggi allagati nella regione di Mandalay; oltre 50.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case.
Il tifone ha interessato tutta la fascia di Vietnam settentrionale, Laos, Thailandia e Myanmar. L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha stimato che il tifone abbia danneggiato più di 140.000 case in 26 province del Vietnam. Ora le acque alluvionali si stanno ritirando, e si gettano nel mare dopo aver colmato il principale corso d’acqua della regione, il Fiume Rosso. Le autorità di diversi distretti nel delta del Fiume Rosso hanno ordinato a più di 50.000 persone di evacuare le loro case. Le inondazioni hanno devastato più di 250.000 ettari di raccolti e un numero enorme di bestiame, ha affermato il Ministero dell’agricoltura del Vietnam, anche intorno alla capitale Hanoi.
Una frana nella provincia di Lao Cai ha annientato un intero villaggio di 37 case, uccidendo almeno 42 persone, ma 53 sono ancora disperse. In un altro caso, quindici corpi sono stati recuperati nella provincia di Cao Bang dopo che una frana ha spinto un autobus, insieme a diverse auto e motociclette, in un torrente, secondo quanto riportato oggi dalla stampa.
In Thailandia, tutti i voli sono stati sospesi in entrata e in uscita dall’aeroporto di Chiang Rai, circa 145 chilometri a nord-est di Chiang Mai. La Jet Ski Association of Thailand ha inviato 16 moto d’acqua per aiutare i soccorsi: le correnti nelle acque alluvionali sono troppo forti per le normali imbarcazioni, ma le moto d’acqua sono in grado di navigarle grazie ai loro potenti motori.