Il Vietnam ha subito ingenti perdite economiche dopo che il tifone Yagi ha attraversato il nord del Paese all’inizio di settembre, provocando danni gravi e diffusi e uccidendo centinaia di persone. A rivelarlo sono i media ufficiali del Paese asiatico. Secondo le autorità vietnamite, il passaggio del tifone è costato al Paese 3,3 miliardi di dollari (2,95 miliardi di euro) e ha lasciato dietro di sé 299 morti e 34 dispersi.
Il Vietnam, uno dei Paesi più vulnerabili al mondo ai cambiamenti climatici, è colpito ogni anno, tra giugno e novembre, da tempeste tropicali che causano regolarmente inondazioni improvvise e frane mortali. Tuttavia, Yagi è il più forte tifone che abbia colpito il nord del Paese negli ultimi decenni, con venti potenti e piogge intense che hanno interessato il delta del Fiume Rosso, una zona densamente popolata e che ospita importanti centri di produzione, dove terreni agricoli, fabbriche e infrastrutture hanno subito inondazioni e danneggiamenti.
Secondo i dati del ministero dell’Agricoltura vietnamita, il tifone ha allagato più di 390.000 case, devastato circa 345.000 ettari di coltivazioni e ucciso 5,6 milioni di animali negli allevamenti di pollame. Secondo l’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, la tempesta ha colpito sei milioni di bambini nella regione, con difficoltà di accesso all’acqua potabile, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, al cibo e alle abitazioni.
Oltre al Vietnam, Yagi ha colpito anche il Laos, la Thailandia e la Birmania, causando inondazioni devastanti e frane che hanno provocato, in totale, oltre 700 vittime. Anche la Birmania ha registrato ingenti perdite di vite umane, con 433 vittime e 79 persone ancora disperse.