La prossima settimana si prospetta caratterizzata da un vortice freddo attualmente sui Balcani, che porterà a un ritorno del maltempo di stampo autunnale su diverse regioni italiane. Questo scenario è dovuto a una configurazione atmosferica dominata da un anticiclone posizionato sulle regioni scandinave, che blocca la circolazione atlantica e favorisce l’afflusso di correnti molto fresche da est verso il Mediterraneo. In gergo viene definito Ponte di Voejkov.
Questa struttura anticiclonica, tipica (un tempo) della stagione invernale, la ritroviamo con gli stessi criteri, tempi e modi nel mese di settembre. Gli amanti del freddo e della neve, ovviamente, storceranno un po’ il naso vista la tempistica non proprio ideale.
Ma quali sono le caratteristiche di questa configurazione barica e, soprattutto, quali effetti avrebbe potuto determinare in inverno?
Il Ponte di Voejkov è una struttura anticiclonica semipermanente situata principalmente sull’Europa orientale e l’Asia, che ha un’influenza significativa sul clima di diverse regioni europee, inclusa l’Italia. Le sue caratteristiche e i suoi effetti variano notevolmente tra settembre e gennaio a causa delle differenze stagionali e dei cambiamenti nelle dinamiche atmosferiche. Vediamo le principali differenze nei suoi effetti sull’Italia tra questi due mesi.
Settembre
Durante il mese settembre, il ponte di Voejkov può ancora esercitare una certa influenza sull’Europa e sull’Italia, ma il clima è generalmente più instabile e variabile rispetto ai mesi estivi. I suoi effetti sull’Italia possono essere i seguenti:
– Stabilità atmosferica: Il ponte di Voejkov può portare una maggiore stabilità atmosferica, mantenendo alti valori di pressione sull’Italia settentrionale, con prevalenza di giornate soleggiate. Diverso il discorso per regioni Centro-Meridionali, sicuramente più sensibili agli effetti di questa situazione. Soprattutto sul medio-basso versante Adriatico e sulle regioni Meridionali, infatti, il tempo potrebbe essere caratterizzato da instabilità atmosferica, con improvvisi acquazzoni, temporali e temperature decisamente più basse rispetto alla media. Questo anticiclone aiuta a prolungare il clima estivo in queste regioni.
– Influenza dell’umidità: Tuttavia, a settembre si possono verificare intrusioni di aria umida, specialmente sulle regioni settentrionali, che potrebbero portare a temporali, soprattutto nel tardo pomeriggio e nelle ore serali. Ciò è dovuto al contrasto tra l’aria più ‘calda’ proveniente dal ponte e quella più fredda che inizia a penetrare dal Nord Europa.
– Transizione verso l’autunno: Settembre è un mese di transizione. Il ponte di Voejkov può perdere la sua influenza dominante e permettere l’ingresso di perturbazioni atlantiche o balcaniche che portano piogge autunnali, specialmente verso la fine del mese.
Gennaio
In gennaio, la situazione è molto diversa a causa dell’influenza invernale e delle dinamiche di pressione che caratterizzano questa stagione:
– Freddo continentale: Durante l’inverno, il ponte di Voejkov tende a rafforzarsi a causa delle alte pressioni di origine continentale (Siberia) e la sua influenza può risultare più marcata sull’Europa orientale e, a volte, anche sull’Italia. Quando il ponte di Voejkov è particolarmente attivo, può spingere masse d’aria fredda verso l’Italia, soprattutto dalla Russia o dall’Est Europa, portando ondate di gelo, soprattutto sulle regioni adriatiche e meridionali.
– Basse temperature: Le correnti fredde associate al ponte di Voejkov possono contribuire a mantenere temperature basse per periodi prolungati, soprattutto nell’Italia settentrionale e centrale. Si possono avere episodi di neve anche a bassa quota, soprattutto quando queste correnti interagiscono con perturbazioni mediterranee.
– Aria secca e stasi atmosferica: Il ponte di Voejkov può portare anche periodi di stabilità atmosferica, con cieli sereni e un’aria molto secca, specialmente nelle regioni del nord Italia. In queste condizioni, può verificarsi il fenomeno dell’inversione termica, che intrappola l’aria fredda nelle pianure, portando nebbie persistenti e aumento dell’inquinamento atmosferico.
Perché queste differenze?
Dinamiche stagionali
A settembre, l’Italia è ancora influenzata dalle ‘scorie’ estive, con aria calda e più instabile. Il passaggio tra estate e autunno è caratterizzato da un maggiore dinamismo atmosferico, con l’alta pressione che si indebolisce progressivamente. A gennaio, invece, la struttura anticiclonica è molto più stabile e dominante, soprattutto sull’Europa orientale, a causa del raffreddamento del continente.
Scambi di calore
A settembre, l’aria calda presente sull’Europa meridionale viene ancora alimentata dall’insolazione estiva, che inizia però a diminuire. A gennaio, il ponte di Voejkov agisce come una barriera, bloccando l’ingresso delle perturbazioni atlantiche e favorendo l’afflusso di aria fredda dal nord-est.
Modifica dei venti dominanti
In autunno, le correnti atlantiche sono ancora relativamente attive e possono facilmente interrompere la stabilità del ponte di Voejkov. In inverno, invece, la struttura anticiclonica diventa più robusta, deviando i venti freddi continentali verso il Mediterraneo.
In sintesi, il ponte di Voejkov a settembre tende a favorire ancora condizioni relativamente miti e stabili sull’Italia, con qualche episodio di instabilità al Centro-Sud. A gennaio, invece, diventa un attore principale nel determinare il clima invernale freddo e secco, con la possibilità di ondate di gelo continentale.
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