Il Consiglio Ue Competitività ha approvato in via definitiva la proposta della Commissione europea di modificare la Convenzione di Berna per abbassare lo status di protezione del lupo in Europa da “rigorosamente protetto” a “protetto“. Dopo il via libera da parte delle Capitali, la Commissione europea sottoporrà la questione al comitato permanente della Convenzione sulla conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei, nota solo come Convenzione di Berna. La riunione è prevista nella prima settimana di dicembre.
La proposta è stata avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2023. In una nota, il Consiglio Ue spiega che la specie lupo è attualmente elencata come “specie rigorosamente protetta” nell’appendice II della Convenzione di Berna. La proposta di emendamento alla Convenzione, una volta sottoscritta, dovrà essere adottata da due terzi delle sue parti contraenti, entrando in vigore tre mesi dopo l’adozione. Una volta in vigore, viene spiegato, l’Ue dovrà modificare gli allegati della normativa interna, nello specifico la direttiva Habitat che attua la Convenzione di Berna. L’Ue stima che i lupi uccidano almeno 65.500 capi di bestiame ogni anno nell’Ue.
REA: “l’Ue vuole ripristinare gli ecosistemi sulla pelle dei lupi”
“I 27 Paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato la modifica della Convenzione di Berna (1979), con la quale è stata declassata “la protezione del lupo da rigorosa a semplice“. Come per gli orsi in Trentino ora anche per il lupo si aprono le porte a possibili abbattimenti selettivi?”, commenta il Segretario nazionale del partito politico REA, Gabriella Caramanica.
“La flessibilità, richiesta dai Paesi UE, per permettere di affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità è un chiaro attacco alla fauna selvatica. A cosa serve allora il famoso regolamento di ripristino della natura, mirato al recupero de 20% degli ecosistemi? Chi vuole realmente favorire l’Unione Europea nel panorama della transizione ecologica? Non di certo la fauna selvatica”, si legge in una nota.
“Oltre 300 organizzazioni hanno firmato una lettera aperta con la quale hanno chiesto di respingere la modifica della Convenzione di Berna, chiedendo maggiore collaborazione nel rafforzare la tutela delle specie, politiche di tutele e indennizzi per gli allevatori e sensibilizzazione, educazione dei cittadini sul tema della coabitazione con l’uomo. Dapprima vengono finanziati e sostenuti progetti di reinserimento, poi si vuole limitare la diffusione delle specie nei territori? La fauna selvatica è un patrimonio indisponibile. Non si possono trattare gli animali come semplici oggetti solo per un tornaconto economico. Vogliamo ricordare che si tratta di esseri senzienti”, sottolinea il Segretario nazionale, concludendo che “l’istituzione Europea si sta rivelando poco credibile e inefficace. Non possiamo accettare questa deriva europeista che si cura unicamente degli interessi di determinati gruppi di pressione”.