USA, riapre la centrale nucleare di Three Mile Island per fornire elettricità a Microsoft

La centrale di Three Mile Island è stata teatro del più grave incidente degli Stati Uniti, avvenuto nel 1979
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Il gruppo energetico americano Constellation ha annunciato la riapertura di un’unità di Three Mile Island in Pennsylvania per fornire elettricità ai data center di Microsoft. Nel 1979, nell’impianto è avvenuto il più grave incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti. Secondo la nota stampa, l’accordo firmato con il colosso americano dell’informatica ha una durata di 20 anni e consentirà di rilanciare l’unità 1, vicina a quella teatro dell’incidente.

La società ha precisato che il primo reattore dell’impianto tornerà in funzione nel 2028, previa autorizzazione da parte della Commissione per la regolamentazione del nucleare (Nrc). Microsoft, da parte sua, acquisterà l’elettricità per soddisfare il fabbisogno energetico dei suoi centri data. L’accordo è stato definito da Constellation come il più importante mai firmato dall’azienda, che spenderà 1,6 miliardi di dollari per ripristinare l’unità 1.

L’Unità 1 aveva cessato le operazioni nel 2019 per ragioni economiche, in un momento di accresciuta concorrenza da parte delle compagnie produttrici di gas naturali e di energia da fonti rinnovabili.

Il simbolismo è enorme“, ha commentato Joseph Dominguez, il Ceo del gruppo energetico Constellation che gestisce l’impianto: “Three Miles Island è stato il luogo del più grande fiasco della nostra industria e ora può essere quello della nostra rinascita”.

L’incidente del 1979

Nel 1979, un errore umano causò un guasto al sistema di raffreddamento della centrale di Three Miles Island, provocando un parziale meltdown, con fuga di vapori radioattivi. L’incidente fu il più grave fino ad allora per il nucleare civile in Occidente. Gli effetti sulla salute degli abitanti furono trascurabili, ma il danno economico nazionale fu enorme: chiusi temporaneamente sette reattori simili a Three Miles Island, la costruzione di nuove centrali andò in moratoria.

L’unità 1, chiusa fino al 1985, tornò a lavorare in sicurezza fino a cinque anni fa quando fu disattivata per ragioni economiche. Prima della chiusura nel 2019, il reattore era in grado di produrre 837 megawatt, pari al fabbisogno di circa 800.000 abitazioni.

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