L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) “deve diventare un patrimonio di tutti, dando un grande contributo nel diffondere nei cittadini la conoscenza relativa a terremoti e vulcani”. Lo ha detto il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni nella cerimonia organizzata in Senato per celebrare i 25 anni dell’ente. “La forza dell’INGV è nel suo personale“, ha detto ancora Doglioni, ma per affrontare il futuro sarà “necessario reperire risorse finanziarie che consentano lo sviluppo dell’ente”.
Per il Presidente Doglioni, “l’Istituto deve crescere in termini di infrastrutture e di personale. Studiare la terra è fondamentale per avere una società più resiliente ai rischi naturali e per utilizzare le risorse naturali in modo rispettoso dell’ambiente e dell’essere umano. Noi siamo i più esposti a livello europeo. Abbiamo oltre 15mila terremoti ogni anno e 10 vulcani attivi e una ventina di terremoti distruttivi ogni secolo. Dobbiamo esserne consapevoli e fare la giusta attività di prevenzione“.
Nello stesso tempo, “dobbiamo avere il coraggio di proporre nuovi modelli del pianeta” ed è “per questo che abbiamo lanciato l’Earth Telescope“, ha aggiunto Doglioni, riferendosi al grande progetto di ricerca proposto nello stesso sito della Sardegna nel quale l’Italia si è candidata a ospitare l’Einstein Telescope, l’osservatorio di nuova generazione per lo studio delle onde gravitazionali.
Alla cerimonia sono intervenuti anche i direttori dei tre dipartimenti dell’ente: Massimo Chiappini per Ambiente, Claudio Chiarabba per Terremoti e Francesca Bianco per Vulcani.