Il 31 ottobre 2002, alle 11:32, l’Italia centrale fu scossa da un terremoto magnitudo Mw 5.7, con epicentro in Molise. Sebbene la scossa abbia colpito diverse zone della regione, fu il piccolo comune di San Giuliano di Puglia a subire le conseguenze più devastanti. Qui, il terremoto provocò il crollo della scuola elementare “Francesco Jovine”, mentre i bambini erano in classe. Ventisette giovani vite furono spezzate, insieme a quella della loro insegnante, Carmela Ciniglio, che si trovava con loro durante la lezione.
La tragedia scosse profondamente l’intera nazione e il mondo intero. L’immagine delle macerie della scuola e degli sforzi eroici dei soccorritori alla ricerca di superstiti è impressa nell’immaginario collettivo. Oltre ai lutti, l’evento portò in primo piano il dibattito sulla sicurezza delle strutture scolastiche e sugli interventi antisismici in Italia. La scuola Jovine era stata recentemente ampliata con un’aggiunta strutturale, ma la mancanza di norme stringenti di edilizia antisismica e le problematiche di progettazione si rivelarono fatali.