Il 75% delle foreste non è tutelato: urgenti nuove contromisure

Il Prof. Porceddu: "si stima che ogni anno vengano tagliati circa 4 miliardi di metri cubi di legno"
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Soltanto il 25% delle foreste mondiali risulta controllato, ciò significa che il 75% è invece privo di ogni tutela: una situazione che è necessario cambiare. È quanto sottolinea all’ANSA Enrico Porceddu, professore di genetica agraria all’Università della Tuscia, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e fra gli organizzatori del convegno sulle foreste organizzato dall’Accademia e al quale ha partecipato il Ministro per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste Francesco Lollobrigida.

L’obiettivo dell’evento è dare nuovo slancio alle urgenti necessità relative alle foreste mondiali, così come, in occasione della presidenza italiana del G7, rafforzare l’attenzione dei Paesi membri, della comunità internazionale e del settore economico privato alle serie misure necessarie per la conservazione e la promozione del legno e dei boschi.

“Si stima che ogni anno vengano tagliati circa 4 miliardi di metri cubi di legno, ma il consumo mondiale aumenterà enormemente nei prossimi anni, un dato che preoccupa molto”, dice Porceddu. “Tra l’altro, in molte parti del mondo, il legno è ancora usato come combustibile per scaldare le case e cucinare, circa 6 miliardi di persone utilizzano il legname per usi domestici: sono aspetti di cui noi spesso non ci rendiamo conto – commenta il linceo – e che dobbiamo affrontare”.

Il ruolo e la gestione delle foreste

Foreste e alberi coprono il 31% della superficie terrestre, ma più della metà (il 54,1%) si trova in soli cinque Paesi: Brasile, Canada, Cina, Russia e Stati Uniti. Questi ecosistemi forniscono l’habitat per l’80% delle specie animali conosciute e per il 70% di quelle di piante vascolari, senza contare i miliardi di tonnellate di CO2 che possono intrappolare. “Inoltre, è importante ricordare anche le ricadute della gestione delle foreste sulle popolazioni in termini sociali ed economici – aggiunge Porceddu – ripercussioni alle quali non pensiamo”.

Per quanto riguarda l’Europa, i boschi ricoprono il 39% del territorio, occupando soprattutto Svezia, Finlandia, Spagna, Francia, Germania e Polonia. Di queste, il 60% è in mano al settore privato. “L’Ue è anche una grandissima importatrice di legname, e così l’Italia con la sua industria del mobile – commenta Enrico Porceddu, che presiederà la sessione finale dell’evento – quindi c’è grande interesse attorno a questo tema”.

L’evento si chiuderà con la presentazione di un documento, che si propone di dare particolare attenzione ai regolamenti comunitari sulla commercializzazione del legname e alle proposte per la creazione di un fondo internazionale per il finanziamento delle misure di salvaguardia. “Speriamo che questo documento finale sia molto pratico – conclude Porceddu – ricco di proposte concrete”.

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