Il lago Prespa, una volta conosciuto per le sue acque cristalline, sta morendo lentamente, trasformandosi in una distesa paludosa. Condiviso tra Albania e Grecia, questo piccolo specchio d’acqua è ormai ridotto a un silenzio interrotto solo dai canti degli aironi e dal gracidio delle rane. Le barche un tempo usate per la pesca sono ormai incastrate nel fango, e il fondo del lago è diventato una pista per automobili. Le mucche, non più ostacolate dalle acque, pascolano tranquille dove un tempo nuotavano i pesci.
La maggior parte del lago Prespa (42,5 km²) si trova in Grecia, ma una porzione di 4,3 km² appartiene all’Albania. Tuttavia, secondo gli esperti, dei 450 ettari di superficie in territorio albanese, almeno 430 sono ormai diventati paludi. Per i locali, il declino del lago è iniziato negli anni ’70, quando il governo comunista albanese decise di deviare il fiume Devoll per irrigare i campi di Korça. Questa decisione ha provocato l’accumulo di sedimenti, che hanno soffocato il lago. “Qualche anno fa potevamo pescare fino a 10 chili di pesce al giorno, potevamo usare l’acqua per irrigare i fagioli”, ricordano malinconicamente gli abitanti della zona.
La situazione si è aggravata negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico, con inverni troppo miti, scarse precipitazioni e temperature sempre più elevate. “Se continueremo ad avere le stesse temperature, se l’inverno di quest’anno sarà secco, sarà ancora peggio. E se la prossima estate sarà altrettanto calda e secca, sarà tutto finito“, avverte Astrit Kodra, guardiano del lago.
Gli ambientalisti vedono nel prosciugamento del lago Prespa un segnale preoccupante per l’intero ecosistema della regione balcanica, una delle aree umide più importanti d’Europa. “La morte di un lago avrà ripercussioni” anche sui laghi vicini, come il Prespa maggiore e il lago Ohrid, sostiene Kodra. Il Prespa maggiore, uno dei laghi più antichi d’Europa, che si estende tra Albania, Grecia e Macedonia del Nord, ha raggiunto livelli d’acqua bassissimi, come conferma Vasil Male, responsabile dell’area protetta di Korça: “L’acqua sul lato albanese è ora più bassa di dieci metri rispetto alla fine degli anni ’70”.
La causa principale di questo drammatico fenomeno è il cambiamento climatico. “La riduzione delle precipitazioni sta prosciugando le risorse idriche, e solo negli ultimi quattro mesi il livello del lago Prespa è sceso di 54 cm”, avverte Llazi Stojan, residente a Pustec ed esperto di ambiente. Anche la Grecia conferma la gravità della situazione: secondo i dati della Rete nazionale greca di monitoraggio delle acque dei laghi, “il livello dei due laghi, il piccolo e il grande Prespa, lo scorso agosto ha raggiunto il punto più basso dal 2021“.
Gli esperti albanesi ritengono che la cooperazione iniziata nel 2012 tra Albania, Macedonia del Nord e Grecia per proteggere i laghi Prespa e Ohrid debba essere intensificata. “Dobbiamo intervenire, dobbiamo agire insieme finché non è troppo tardi“, afferma Kodra, convinto che “l’uomo e la scienza possono trovare soluzioni per salvare la natura”.