Un’iniziativa innovativa è in corso in Scozia, dove l’università, il Consiglio Comunale di Glasgow e la West of Scotland Housing Association stanno collaborando per testare un nuovo sistema di riscaldamento: la carta da parati elettrica. Il metodo potrebbe rappresentare un’alternativa sostenibile alle tradizionali caldaie a gas, contribuendo a riscaldare le case.
La Scozia si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2045, un traguardo ambizioso che richiede una rapida transizione verso fonti di energia più pulite. Negli ultimi anni, la maggior parte degli sforzi si è concentrata sull’installazione di grandi parchi eolici offshore nel Mare del Nord, ma uno dei maggiori ostacoli resta la necessità di ridurre le emissioni derivate. In Scozia, l’84% delle abitazioni utilizza il gas per il riscaldamento, contribuendo per quasi il 36% alle emissioni annuali di carbonio del Paese. Per raggiungere l’obiettivo del 2045, sarà cruciale ridurre drasticamente questo contributo.
Il problema del riscaldamento nelle abitazioni scozzesi e le soluzioni
Molte case scozzesi sono tra le più antiche d’Europa e sono state costruite quando la tecnologia per l’isolamento era meno avanzata. In media, le case in Scozia perdono calore tre volte più velocemente rispetto alle abitazioni più recenti costruite nel resto d’Europa. Questa inefficienza comporta un maggior utilizzo di gas e, di conseguenza, un aumento delle emissioni di carbonio.
Per affrontare questo problema, in dodici appartamenti a Glasgow si sta sperimentando un sistema di riscaldamento alternativo: la carta da parati elettrica. Il rivestimento, estremamente sottile, è composto da strisce di rame e grafene e utilizza la radiazione infrarossa per riscaldare gli ambienti senza produrre emissioni. La carta da parati può essere installata facilmente sul soffitto, riscaldando la casa in circa tre minuti dall’accensione. Inoltre, non producono fumi di combustione, migliorando la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni.
L’energia per alimentare la carta da parati potrebbe provenire dai parchi eolici offshore, rendendo il riscaldamento totalmente sostenibile. I ricercatori stanno monitorando l’efficacia di questa soluzione grazie a sensori IoT (Internet of Things) e all’analisi dei dati basata sull’intelligenza artificiale. I primi riscontri sono stati positivi.
“Glasgow ha circa 70.000 appartamenti in vecchi edifici, quindi trovare nuove soluzioni per riscaldarli in modo più efficiente è essenziale per raggiungere un futuro a emissioni zero”, ha dichiarato Ruairi Kelly, consigliere comunale di Glasgow. Progetti pilota come questo sono cruciali per affrontare la questione dei costi energetici e delle emissioni nel caso di Glasgow.
Il progetto è sostenuto da “Scotland Beyond Net Zero”, una coalizione di esperti di clima e sostenibilità provenienti da diverse università scozzesi. Il fondo mira a incentivare la collaborazione tra istituzioni accademiche e organizzazioni esterne, comprese le comunità locali, gli enti governativi e il settore privato, per accelerare la transizione della Scozia verso emissioni zero.
Lisanne Gibson, presidente del programma e vice rettore per la Ricerca presso l’Università di Dundee, ha sottolineato l’importanza del fondo: “il fondo è stato progettato per rafforzare le collaborazioni di ricerca tra le università della Scozia e le organizzazioni esterne, al fine di affrontare le sfide della sostenibilità”.