Addio inverni bianchi: le Alpi perdono il 34% di neve in 100 anni

Cali particolarmente gravi nel settore sud-occidentale (49%) e sud-orientale (38%), e una riduzione del 23% nel settore settentrionale
MeteoWeb

Un recente studio pubblicato sull’International Journal of Climatology ha evidenziato un sostanziale calo delle nevicate sulle Alpi tra il 1920 e il 2020, una tendenza preoccupante che interessa soprattutto le aree a bassa quota e il versante meridionale della catena montuosa. La ricerca, basata su dati raccolti da 46 siti alpini a diverse altitudini e coprendo un secolo di osservazioni, fornisce un quadro dettagliato della riduzione della neve fresca nelle diverse regioni alpine.

I dati analizzati mostrano una riduzione media della neve fresca del 3,4% per decennio sull’intero arco alpino, con variazioni significative tra i vari settori. Il calo più accentuato è stato registrato nel settore sud-occidentale delle Alpi, dove la neve fresca è diminuita al ritmo del 4,9% per decennio; il settore sud-orientale ha invece mostrato una diminuzione del 3,8% per decennio. In confronto, il settore settentrionale delle Alpi ha registrato una riduzione meno marcata, pari al 2,3% per decennio. Nell’arco dei 100 anni presi in esame, la quantità totale di neve fresca è diminuita del 34% sull’intero arco alpino, con cali particolarmente gravi nel settore sud-occidentale (49%) e sud-orientale (38%), e una riduzione del 23% nel settore settentrionale.

Alpi senza neve

Il riscaldamento globale è stato identificato come il principale responsabile di questa tendenza. Secondo lo studio, la temperatura media nelle Alpi è aumentata di 0,15°C per decennio, ovvero di 1,5°C nell’arco di un secolo. Questo incremento ha avuto un impatto significativo soprattutto sotto i 1000 metri di altitudine, dove molte nevicate, a causa delle temperature più alte, si sono trasformate in pioggia, riducendo così l’accumulo di neve fresca.

Alpi completamente brulle

Curiosamente, l’analisi ha rilevato un leggero aumento delle precipitazioni invernali complessive nei settori sud-occidentale e settentrionale delle Alpi. Tuttavia, questo aumento non è stato sufficiente a bilanciare gli effetti negativi dell’incremento delle temperature sulla formazione di neve.

Precipitazioni in aumento

Questi risultati hanno implicazioni di vasta portata per l’ecosistema alpino, l’industria turistica e la gestione delle risorse idriche. La progressiva riduzione della neve, in particolare a basse quote, rappresenta una sfida per le stazioni sciistiche situate a quote più basse, con conseguenze potenzialmente gravi anche sulla disponibilità di acqua nelle stagioni primaverili ed estive.

Questa ricerca sottolinea l’importanza di monitorare attentamente l’evoluzione del clima nelle Alpi e di sviluppare strategie di adattamento efficaci per mitigare gli impatti del cambiamento climatico su questa fragile regione montuosa.

Condividi