Questa mattina si è svolto il webinar “Cittadinanza e Adattamento“, un’importante iniziativa volta a esaminare come le comunità locali possano essere coinvolte nei processi di adattamento climatico. L’evento, parte del progetto europeo Horizon Europe Adaptation AGORA, ha messo in luce le strategie di partecipazione e le sfide legate all’adattamento ai cambiamenti climatici, con un focus particolare su due contesti: la città di Roma e la Regione Friuli Venezia Giulia.
Il progetto AGORA
Il progetto AGORA, avviato nel gennaio 2023, ha come obiettivo centrale il potenziamento della resilienza delle comunità locali attraverso strategie di adattamento al cambiamento climatico. Con un approccio multidisciplinare, il progetto mira a coinvolgere attivamente cittadini, decisori e ricercatori, per sviluppare soluzioni condivise e sostenibili. I pilastri fondamentali del progetto includono la creazione di hub comunitari digitali e accademie digitali per facilitare la diffusione delle conoscenze e delle risorse necessarie per affrontare le sfide climatiche.
L’approccio di Roma: un modello democratico di integrazione
Durante il webinar, Edoardo Zanchini, Direttore dell’Ufficio Clima di Roma, ha fornito una panoramica dettagliata del progetto di adattamento climatico avviato nella capitale. Roma, attraverso la sua adesione al progetto AGORA, ha sviluppato una strategia di adattamento che coinvolge i cittadini fin dalle prime fasi. Zanchini ha affermato: “Il tema dell’adattamento è un tema nuovo; i cittadini sono preoccupati di quello che vedono. Ogni città ha esigenze diverse e necessità; è importante il confronto con i cittadini per capire cosa pensano.” Questo approccio mira a raccogliere le opinioni e le preoccupazioni dei residenti per informare e modellare le politiche di adattamento.
La strategia di Roma si articola in quattro aree di intervento specifiche, ciascuna indirizzata a problematiche locali, come piogge intense e alluvioni, sicurezza degli approvvigionamenti idrici, adattamento dei quartieri alle crescenti temperature, impatti sul litorale costiero. Zanchini ha sottolineato che “la strategia ha visto il confronto del mondo scientifico e universitario.” Questo dialogo non solo garantisce che le soluzioni siano basate su evidenze scientifiche, ma consente anche una risposta più efficace e tempestiva alle sfide specifiche di Roma.
In questo contesto, l’inclusione dei cittadini non è solo un valore aggiunto, ma una necessità per garantire che le politiche siano efficaci e rappresentative delle diverse esigenze della comunità. Zanchini ha concluso: “È importante comunicare con i cittadini; serve la loro responsabilità.”
Il Friuli Venezia Giulia: un “caso unico”
In contrasto con Roma, la Regione Friuli Venezia Giulia affronta una serie di sfide particolari legate all’uso delle risorse idriche, evidenziate da Paolo De Alti, della Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile. De Alti ha spiegato che la situazione idrica nella bassa pianura friulana è unica in Italia: “Nella bassa pianura friulana c’è una bassa falda in tensione, acqua disponibile senza una spesa di estrazione.” Tuttavia, questa disponibilità porta con sé una serie di problematiche, tra cui la dispersione di una quantità considerevole di acqua.
Attualmente, circa 50-60 mila pozzi privati si servono autonomamente della falda acquifera, portando a uno spreco di circa un miliardo di metri cubi d’acqua all’anno, mentre il fabbisogno complessivo si attesta sui 5 miliardi. De Alti ha sottolineato che “questo significa un enorme fiume di acqua che viene disperso“, creando non solo un problema di sostenibilità ambientale, ma anche economica.
In aggiunta, la presenza del cuneo salino rappresenta una minaccia per l’agricoltura locale, poiché compromette la qualità dell’acqua disponibile per l’irrigazione. La gestione di questa risorsa è ulteriormente complicata da una regolamentazione datata risalente a un decreto del 1933, che consente l’uso dell’acqua per scopi domestici senza limiti specifici. “Non è solo legato al clima, ma anche a temi legati alla salute: 50-60 mila pozzi incontrollati possono portare problemi legati alla salute,” ha avvertito De Alti.
L’approccio del Friuli Venezia Giulia, quindi, richiede non solo una revisione delle politiche di gestione delle risorse idriche, ma anche un ripensamento delle abitudini quotidiane e degli stili di vita. La regione sta sviluppando strategie per affrontare queste problematiche, ma è fondamentale che le comunità locali siano coinvolte in questo processo di cambiamento.
Affrontare il cambiamento climatico
L’evento di oggi ha avuto come obiettivo principale la presentazione di risorse e materiali progettati per facilitare metodi di coinvolgimento e comunicazione, essenziali per rendere i processi di adattamento più inclusivi e democratici al cambiamento climatico. Attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, AGORA intende superare la disinformazione e promuovere una cultura della sostenibilità e della responsabilità ambientale.
Questo webinar rappresenta il primo di quattro incontri online che si svolgeranno fino ad aprile 2025, ciascuno dedicato a un caso studio del progetto AGORA. Le tematiche trattate durante questi eventi saranno cruciali per favorire lo scambio di conoscenze e metodologie tra le diverse regioni d’Europa, contribuendo così a una strategia di adattamento climatico più efficace e condivisa.
Il caso di studio pilota di Roma
Il caso di studio pilota di Roma si distingue per il suo approccio innovativo, che integra le scienze del clima con quelle sociali. L’obiettivo è sviluppare strategie di adattamento che considerino non solo le esigenze dei decisori, ma anche quelle delle comunità locali. Durante i focus group già condotti, i partecipanti hanno condiviso esperienze personali sul cambiamento climatico, evidenziando la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra tutti gli attori coinvolti.
Il progetto AGORA si propone quindi di trasformare le sfide del cambiamento climatico in opportunità di crescita e innovazione sociale, sostenendo le comunità locali nell’elaborazione di strategie che possano rispondere in modo adeguato alle vulnerabilità e ai rischi climatici.
Il webinar di oggi ha rappresentato un passo importante verso un futuro più sostenibile e resiliente, in cui la partecipazione attiva dei cittadini gioca un ruolo fondamentale. Con la partecipazione di esperti e la condivisione di esperienze, l’evento “Cittadinanza e Adattamento” ha offerto spunti significativi per l’elaborazione di politiche climatiche più inclusive e orientate al benessere collettivo.