La recente tragedia in Spagna, legata a fenomeni alluvionali, è stata in parte causata dall’aumento delle temperature globali e dal cambiamento climatico. Tuttavia, dal punto di vista meteorologico, uno dei principali responsabili è il fenomeno della “goccia fredda stazionaria“, conosciuta anche come cut-off. Si tratta di una zona di bassa pressione colma di aria fredda, chiusa in quota e isolata dal flusso atmosferico principale.
Ma cos’è, tecnicamente, un cut-off?
Questo fenomeno si verifica nella media e alta troposfera quando una depressione chiusa, o circolazione depressionaria, si forma isolandosi dal flusso principale delle perturbazioni. Tale situazione si origina quando una saccatura ciclonica – un’ondulazione nella corrente del getto polare – si spinge verso sud, spesso a partire da un vortice polare o da cicloni extratropicali. In alcune condizioni, il getto polare può intensificarsi, “tagliando” la saccatura in due parti. Una di queste parti si isola, creando una nuova zona di bassa pressione indipendente, il cut-off, che diventa autonoma rispetto alla depressione da cui è originata.
Esistono due tipi principali di cut-off: il cut-off dinamico e il cut-off termico. Il primo si forma in quota come un minimo di geopotenziale, senza rilevanti variazioni delle isoterme. Il secondo, conosciuto anche come “goccia fredda”, rappresenta un minimo termico in quota, caratterizzato dalla presenza di aria fredda, ma senza particolari variazioni nelle isobare e nel geopotenziale.
I cut-off sono responsabili di fasi di maltempo significative in aree come il Mediterraneo, specialmente tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno. Possono portare a forti temporali, piogge intense e aumentano il rischio di inondazioni e frane. La loro previsione è complessa, in quanto possono rimanere bloccati in campi di alta pressione o stazionare tra due anticicloni, un posizionamento che può prolungare i fenomeni di maltempo. Nella stagione autunnale, in particolare, il contrasto termico tra l’aria fredda in quota e il mare ancora caldo favorisce una forte instabilità atmosferica, aumentando il rischio di eventi estremi.
Dal punto di vista fisico, la formazione dei cut-off è legata alla conservazione della vorticità assoluta. In altre parole, quando una massa d’aria si sposta verso sud, aumenta la propria vorticità relativa mentre quella planetaria diminuisce. Questa conservazione della vorticità è una caratteristica frequente alle latitudini mediterranee, dove i cut-off sono quindi più comuni.
In sintesi, mentre il riscaldamento globale fornisce l’energia che intensifica gli eventi meteorologici estremi, i cut-off rappresentano un meccanismo atmosferico specifico che può amplificare e prolungare questi fenomeni, rendendoli più distruttivi e difficili da prevedere.