Con l’avvicinarsi del vortice ciclonico nel bacino del Mediterraneo, si è aperta la stagione dei temporali noti come “v-shaped”, un tipo di sistema temporalesco mesoscala di grande intensità, ben documentato in letteratura meteorologica. Nelle ultime ore, un esempio di questa particolare configurazione si è verificato a sud della Sicilia, come evidenziato dalle immagini satellitari. Questi temporali assumono una forma caratteristica a “V”, da cui prendono il nome, e presentano peculiarità specifiche che li rendono altamente intensi e potenzialmente pericolosi.
Le “v-shaped storms” sono sistemi temporaleschi di tipo lineare che, transitando sopra ampie superfici marine con acque miti, possono sviluppare un carattere auto-rigenerante. Ciò significa che, mentre avanzano, riescono a mantenere o addirittura potenziare la loro intensità grazie all’energia fornita dalle acque superficiali del mare. Nonostante le temperature marine non debbano necessariamente essere elevate, sono comunque sufficientemente miti da alimentare questi temporali. Il punto più critico di tali eventi si trova nella parte meridionale della “V”, dove si verificano le precipitazioni più intense e dove possono comparire elementi supercellulari. Questi ultimi, con un’alta rotazione, sono particolarmente predisposti alla formazione di fenomeni vorticosi, anche se non vanno confusi con le classiche supercelle.
L’ambiente ideale per lo sviluppo di questi sistemi temporaleschi è caratterizzato dalla presenza di un’avvezione calda, con correnti meridionali calde e molto umide nei bassi strati atmosferici. Al di sopra di queste, si trova un ramo principale o secondario del getto polare, che in alta quota provoca un incremento del “wind shear verticale”, ovvero la variazione del vento con l’altezza. Questo incremento, combinato con la forte instabilità atmosferica, crea le condizioni ideali per lo sviluppo di moti convettivi violenti, i quali contribuiscono alla formazione di questi temporali a mesoscala.
I temporali “v-shaped” sono noti per la loro capacità di generare precipitazioni molto intense in un breve lasso di tempo, causando potenzialmente alluvioni lampo e forti venti. La loro formazione lungo il Mediterraneo, in particolare nelle stagioni autunnali e invernali, rappresenta una sfida per le previsioni meteorologiche, poiché questi fenomeni possono rapidamente evolversi in sistemi estremamente distruttivi.
Con l’avvicinarsi della stagione più favorevole allo sviluppo di questi eventi, è fondamentale monitorare attentamente le condizioni atmosferiche per prevedere e mitigare eventuali impatti, soprattutto nelle aree costiere e insulari del Mediterraneo, più esposte ai violenti temporali “v-shaped”.
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