Nonostante l’evidenza crescente, c’è chi sostiene che eventi alluvionali in zone come Valencia siano fenomeni ciclici e naturali, e che il cambiamento climatico abbia poco a che fare con questi eventi. Tuttavia, questa visione non tiene conto di come il riscaldamento globale stia amplificando i rischi idrogeologici esistenti. A causa dell’aumento delle temperature, oggi l’atmosfera dispone di più energia, aumentando la probabilità che fenomeni meteorologici estremi si verifichino con maggiore frequenza e intensità.
Nel Mediterraneo, questa tendenza risulta evidente: le condizioni favorevoli per lo sviluppo di eventi temporaleschi violenti sono in crescita. Questa intensificazione è legata all’aumento dell’energia potenziale disponibile per la convezione (CAPE, o Convective Available Potential Energy), una misura chiave della predisposizione dell’atmosfera a generare temporali. La CAPE rappresenta l’energia potenziale derivante dalle differenze nei profili verticali di temperatura e umidità; valori elevati indicano un’atmosfera instabile e pronta a liberare energia in modo rapido e intenso, causando eventi temporaleschi estremi.
Uno studio pubblicato su Theoretical and Applied Climatology ha esaminato l’evoluzione della CAPE dal 1940 al 2022 nella regione mediterranea, utilizzando il database ERA5. I risultati mostrano che la distribuzione spaziale della CAPE nel Mediterraneo varia significativamente in base alla stagione, in quanto dipende da altri fattori climatici stagionali. Tuttavia, si evidenzia un aumento statisticamente rilevante della CAPE media mensile nella maggior parte della regione, in tutte le stagioni tranne la primavera. Questo incremento è accompagnato da una crescita nella frequenza degli episodi estremi, in particolare durante l’estate, con eventi che coinvolgono aree geografiche sempre più estese.
Questi trend positivi sono coerenti con altri segnali del cambiamento climatico nella regione mediterranea, e confermano che il riscaldamento globale non solo rende più probabili gli eventi estremi, ma li amplifica. La CAPE in aumento, insieme alle temperature più elevate e all’umidità, crea un ambiente favorevole a temporali più intensi e frequenti. Di fronte a queste nuove evidenze, appare chiaro che il cambiamento climatico è un fattore determinante nel rendere le alluvioni più frequenti e distruttive.