Allerta Meteo, la quiete prima della tempesta: i Caraibi bollenti minacciano un finale esplosivo

Sebbene il Golfo del Messico abbia registrato un calo delle temperature, queste restano comunque attorno ai 27°C, un livello ancora sufficiente a sostenere l’attività ciclonica
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Nonostante l’uragano Oscar si sia recentemente dissipato e il National Hurricane Center (NHC) non preveda lo sviluppo di nuovi sistemi tropicali per i prossimi sette giorni, gli esperti avvertono che questa apparente tregua potrebbe essere solo temporanea. Le condizioni atmosferiche e oceaniche suggeriscono infatti che l’attività tropicale potrebbe riprendere nei Caraibi e nel Golfo del Messico nelle prossime settimane.

Condizioni atmosferiche e ritorno della convezione

Secondo i meteorologi, uno dei fattori chiave da monitorare è l’oscillazione di Madden-Julian (MJO), un fenomeno che influenza le condizioni atmosferiche su diverse aree tropicali del pianeta. Gli ultimi modelli suggeriscono che l’MJO dovrebbe favorire il ritorno di aria ascendente nei Caraibi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Questo fenomeno può aumentare l’instabilità atmosferica e creare condizioni più favorevoli per la formazione di cicloni tropicali.

Parallelamente, il cosiddetto Giro Centroamericano, un’area di circolazione atmosferica tipica delle stagioni delle piogge nei tropici, potrebbe riattivarsi nelle stesse aree. Il ritorno di queste condizioni potrebbe incentivare lo sviluppo di nuove tempeste tropicali nel bacino caraibico.

Tre scenari di sviluppo possibili

Gli esperti hanno delineato tre scenari principali per eventuali formazioni tropicali nei prossimi giorni.

Scenario 1: Un’area di alta pressione potrebbe estendersi sugli Stati Uniti orientali, agendo da barriera protettiva e spingendo eventuali tempeste verso l’America Centrale. Questo percorso ridurrebbe la probabilità di impatti sugli Stati Uniti, ma potrebbe comunque causare condizioni meteorologiche avverse per i Paesi del Centro America.

Scenario 2: Le tempeste potrebbero seguire una traiettoria simile a quella di Oscar, allontanandosi dalla regione caraibica e trasformandosi in sistemi post-tropicali nell’Atlantico aperto, senza rappresentare una minaccia diretta per le aree abitate.

Scenario 3: La costa orientale degli Stati Uniti potrebbe risultare più vulnerabile, con le tempeste in grado di seguire un percorso che le porterebbe verso nord-ovest, incrementando il rischio di impatti simili a quelli causati dall’uragano Helene.

Temperature dell’acqua: condizione favorevole

Anche le temperature superficiali dell’acqua giocano un ruolo cruciale nel potenziale sviluppo tropicale. Sebbene il Golfo del Messico abbia registrato un calo delle temperature, queste restano comunque attorno ai 27°C, un livello ancora sufficiente a sostenere l’attività ciclonica. Nel frattempo, le acque dei Caraibi continuano a mantenersi vicine ai record storici, superando i 29°C, un valore che può alimentare sistemi tropicali di forte intensità.

La stagione degli uragani è lontana dalla conclusione

Con la stagione degli uragani che si estende ufficialmente fino al 30 novembre, l’attuale pausa nell’attività tropicale potrebbe essere temporanea. I dati storici mostrano che, in media, durante le ultime settimane di ottobre e novembre si formano due ulteriori tempeste nominate, di cui una ha una probabilità significativa di raggiungere lo status di uragano maggiore.

Gli esperti invitano pertanto le comunità e i governi delle aree potenzialmente a rischio a mantenere alta l’attenzione, in quanto le condizioni atmosferiche e oceaniche lasciano aperta la possibilità di nuovi sviluppi tropicali nei prossimi giorni e settimane.

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