Salgono ad almeno 3mila le persone che sono state evacuate tra ieri e oggi in Emilia Romagna per precauzione o perché le abitazioni non erano in condizioni di sicurezza a seguito dell’alluvione che ha travolto la regione. Il dato complessivo, tuttavia, è ancora in fase di aggiornamento. Questa mattina, era stato fornito il dato di oltre 2.100 evacuati a Bologna e provincia. Poi si sono aggiunte 1000 persone a Cadelbosco, nel Reggiano. Un dato ancora più aggiornato e preciso sarà disponibile soltanto nelle prossime ore.
Dal pomeriggio di ieri, sono caduti fino a 175 millimetri di pioggia sul capoluogo, sulla prima collina e in comuni limitrofi come Pianoro, San Lazzaro di Savena o Casalecchio di Reno. La media storica dell’intero mese di ottobre è di poco superiore ai 70 millimetri. Quindici fiumi hanno superato la soglia rossa, alcuni con livelli superiori al 2023.
Quasi tutte le utenze domestiche che erano rimaste senza elettricità in Emilia Romagna sono state rialimentate. Lo fa sapere l’Enel, i cui tecnici hanno lavorato per tutto il giorno, anche a causa dell’allagamento di molte cabine. In tutto sono state circa 15mila le utenze che avevano subito un blackout, da pochi minuti a diverse ore. Rimane da gestire un numero circoscritto di utenze di bassa tensione.
A Molinella evacuata la frazione di Selva Malvezzi
Grosse criticità a Molinella (Bologna), dove sono stati evacuati i 540 residenti della frazione di Selva Malvezzi. La preoccupazione è che l’abitato, circondato dall’Idice e dalla Quaderna, resti isolato nel caso che il primo renda inagibile il ponte Boscosa, l’unico ancora in piedi. Per le persone evacuate è stato allestito un centro di accoglienza presso il palazzetto dello sport e per chi ne aveva necessità è stato servito il pranzo nella mensa della scuola. La maggior parte delle persone ha tuttavia preferito affidarsi all’ospitalità dei parenti, in più hotel e b&b si sono resi disponibili a ospitare chi ne avesse bisogno, quindi il punto di accoglienza fa soprattutto da centro di smistamento.
Desta preoccupazione, spiegano dal Coc, anche la situazione della frazione di Marmorta, minacciata dalle acque che provengono dal comune di Argenta, in provincia di Ferrara. “La situazione è molto peggiore che a maggio 2023 – spiegano dal Coc – Allora non avevamo dovuto evacuare tutta Selva Malvezzi. Ed era maggio, stavolta andiamo in contro alla brutta stagione”.
A Castel Maggiore idrovore al lavoro per svuotare strade e cortili
A Castel Maggiore, dove ieri sera è esondato il Navile e gli abitanti di alcune aree sono stati sfollati a più riprese, alcuni solo stamattina alle 6, si sta ancora lavorando con le pompe per svuotare strade e cortili in località Castello, quella più colpita. L’accoglienza per 22 persone è stata organizzata negli alberghi, il centro pasti comunale è aperto per predisporre pasti caldi, precisa il Comune del bolognese. Altre persone evacuate hanno preferito sistemarsi presso parenti e amici.
Ieri sera, appunto, il Navile ha iniziato ad esondare verso le 22.30 in località Castello, dove l’acqua ha continuato a crescere fino quasi alle 5 di mattina. L’acqua ha raggiunto livelli molto superiori a quelli di maggio 2023, tanto che in via Albertina i Vigili del Fuoco arrivati da Ferrara e dell’Esercito presente con il Genio Ferrovieri, sono riusciti a mettere al sicuro poche persone. Solo alle 6 di questa mattina, quando l’acqua ha iniziato ad abbassarsi, è stato possibile evacuare i residenti ancora presenti, che si erano messi in salvo salendo ai piani superiori delle palazzine, ricorda l’amministrazione.
Ora anche il canale di scarico delle acque reflue Ghisiliera a Trebbo di Reno è monitorato perché il passaggio della piena del Reno crea problemi di scarico delle acque. Ci sono infatti alcuni allagamenti in cantine e garage di Trebbo di Reno dovuti alla risalita delle acque pluviali dagli scarichi. Sul posto sono presenti i militari del Genio ferrovieri con pompe idrovore.
Nella notte, il sindaco Vignoli aveva firmato l’ordinanza di evacuazione per i residenti colpiti dal maltempo, compresa via Ferrarese dove il Savena Abbandonato ha creato problemi. Da stamattina una colonna della Protezione Civile giunta dal Lazio sta lavorando con pompe idrovore per svuotare l’acqua da cortili e strade di Castello.
In città domani i nidi, le scuole d’infanzia, le elementari, le medie Donini Pelagalli saranno aperte mentre resta chiuso l’Iiss Keynes per limitare gli spostamenti sovracomunali nel territorio metropolitano di Bologna. Ora nel territorio sono stati riaperti i sottopassi, mentre via Saliceto dal Centergross verso nord è chiusa e via Matteotti è ancora interrotta per consentire gli interventi di ripristino.
Spostati o evacuati 59 pazienti dall’ospedale di Bentivoglio
Anche l’ospedale di Bentivoglio, in provincia di Bologna, è stato messo in difficoltà dagli effetti del maltempo. Oggi, infatti, come racconta l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, è stato progressivamente circondato da acque provenienti dal sottosuolo e dalle esondazioni dei canali Navile e Marsiglia. L’allagamento ha invaso il reparto di dialisi, che è stato chiuso dopo la messa in sicurezza dei macchinari, e si è poi esteso ad altre aree tra cui l’ingresso al Pronto Soccorso, che resta agibile, e la Radiologia. Donini lo racconta su Facebook dopo essersi recato sul posto.
“Le idrovore sono in funzione per accelerare il deflusso delle acque, ma è in corso la necessaria evacuazione di 59 pazienti dai padiglioni di chirurgia, geriatria e medicina. Questi saranno ricollocati tra lo stesso ospedale di Bentivoglio e quelli di Budrio e San Giovanni”, specifica l’assessore. È stata data disposizione ai mezzi di soccorso di dirigersi in ospedali vicini fino a cessate necessità, il Pronto Soccorso è comunque regolarmente in funzione per chi si presenta autonomamente.
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