Il bilancio delle vittime nell’alluvione che ha travolto diverse zone della Spagna è salito ad almeno 158, secondo un nuovo bilancio dei servizi di sicurezza. Questa cifra è la più alta dall’alluvione che uccise 300 persone nell’ottobre 1973. Ben 155 delle vittime si sono verificate nell’area di Valencia, la più colpita dai disastri. Delle tre morti restanti, una si è verificata in Andalusia e altre due in Castilla-La Mancha. A Valencia, il sindaco Maria José Català ha confermato oggi che nove persone sono state trovate morte nel quartiere di La Torre, otto delle quali in un garage. Il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi nelle prossime ore dato che sono ancora decine le persone che risultano al momento disperse.
“Il salvataggio e l’identificazione delle vittime continua“, si legge nel comunicato del Centro di coordinamento operativo integrato (Cecopi). Le squadre di soccorso continuano a cercare i corpi nelle auto bloccate e negli edifici crollati, mentre le persone cercano di salvare ciò che possono dalle loro case distrutte.
In un post su X, il Ministro per la Politica dei territori Arcadi Espana Garcia fa sapere che la regione di Valencia sarà proclamata zona catastrofica nel prossimo Consiglio dei Ministri, e questo consentirà di “assegnare tutte le risorse necessarie” per sostenere la ripresa delle comunità.
E’ ancora allerta meteo
Intanto il maltempo non si ferma e continua l’allerta meteo in diverse zone del Paese. L’Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) ha mantenuto sei comunità sotto allerta arancione, il secondo livello di una scala di tre, in Andalusia, Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana; e giallo, il livello più basso, in Castilla y León, Estremadura e Ceuta. Revocata l’allerta rossa che era stata indicata stamattina a Castellón.
Altre inondazioni si sono verificate oggi proprio nella provincia di Castellón. Il Centro di Coordinamento delle Emergenze della Generalitat Valenciana ha emesso un avviso speciale a causa dell’aumento della portata di fiumi in diverse regioni della provincia. La Confederazione Idrografica di Júcar (CHJ) ha segnalato un aumento della portata della Cervera Rambla, con un record di 50 metri cubi al secondo e una tendenza al rialzo.
Inoltre, il governo catalano ha inviato un’allerta ai telefoni cellulari con l’ordine di limitare la mobilità in quattro località in provincia di Tarragona: Baix Ebre, Montsià, Terra Alta e Ribera d’Ebre, nelle Terre dell’Ebro. Nel messaggio di allerta, inviato dalla Protezione Civile ai telefoni cellulari dei cittadini di queste località, si richiede estrema cautela in vista delle piogge torrenziali nella zona del Delta dell’Ebro e dell’accumulo di acqua nei porti di Els Ports.
Sanchez a Valencia
Il Presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, si è recato oggi nella regione, visitando il Centro di coordinamento delle emergenze a Valencia, insieme al Presidente della comunità locale, Carlos Mazon, esponente del Partito popolare (Pp). Il capo del governo ha ringraziato i soccorritori che si sono attivati per mettere in salvo gli abitanti e ha sottolineato l’importanza del lavoro della Protezione Civile e del settore pubblico in generale nella gestione delle emergenze. “La priorità in questo momento è trovare le vittime, i dispersi, placare l’angoscia delle famiglie e in secondo luogo mettere a disposizione tutte le risorse economiche dello Stato per la ricostruzione e il recupero della normalità il prima possibile. Per qualsiasi altra risorsa di cui abbiano bisogno, il governo spagnolo è qui. Non lasceremo il popolo valenciano da solo“, ha aggiunto Sanchez-
Da parte sua, Mazon ha mostrato apprezzamento per la presenza del Premier e si è detto convinto che il coordinamento “sia fondamentale” in questi giorni. Il Governatore ha poi annunciato uno stanziamento di 250 milioni di euro per aiutare le persone colpite dall’inondazione. Gli aiuti saranno divisi in quattro grandi blocchi per avere un impatto “diretto, rapido, non burocratico” e compatibile con quello offerto dal governo spagnolo. “Cercheremo di ripristinare gli standard di vita che avevamo. Abbiamo messo a punto un decreto che presumibilmente approveremo martedì”. Sono previsti aiuti (da un minimo di seimila euro) per riparare le abitazioni, acquistare mobili e far fronte alle prime necessità. Mazon ha spiegato che ci sarà anche un pacchetto di aiuti sociali per le persone non autosufficienti e altamente vulnerabili.