Ara funeraria di epoca romana scoperta nelle acque di Grado

"L'apporto rilevante che hanno potuto dare i nostri studenti alle ricerche di archeologia subacquea conferma la propensione alla formazione di professionalità complete che caratterizza i corsi di laurea istituiti al Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale"
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Un team dell’Unità di archeologia subacquea dell’Università di Udine ha eseguito indagini su sette siti archeologici nelle acque di Grado, rilevando scoperte straordinarie come relitti navali, un’ara funeraria di epoca romana e strutture sommerse di natura monumentale. Questi risultati sono stati resi noti oggi dall’ateneo friulano, con l’obiettivo di “ricostruire il paesaggio archeologico tra il mare di Grado e l’Aquileia romana, dato che l’area delle attuali acque che circondano l’isola è parte di quella che in epoca romana era la periferia di Aquileia“.

Le ricerche fanno parte della prima campagna del progetto Aquileia Waterscape, promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici e Patrimonio Culturale dell’ateneo friulano. L’esito delle indagini è stato presentato oggi in una conferenza alla presenza del rettore Roberto Pinton, del vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, e del coordinatore scientifico delle ricerche, Massimo Capulli.

Uno dei siti di maggior rilievo è rappresentato dalle Piere di San Gottardo, situate a circa 1,5 chilometri a sud-est della bocca lagunare di Grado. Da questa località provengono monumenti funerari risalenti al II secolo d.C., recuperati tra il 1933 e il 1985, ai quali si aggiunge un’inedita ara funeraria scoperta durante le ultime ricerche. Questi ritrovamenti arricchiscono ulteriormente il patrimonio storico e archeologico della zona.

Le attività sul campo sono state condotte da ricercatori e studenti del Dipartimento di Studi Umanistici e Patrimonio Culturale, con il supporto di Francesco Dossola, tecnico subacqueo della Soprintendenza. Il rettore Pinton ha sottolineato l’importanza della partecipazione degli studenti, dichiarando: “L’apporto rilevante che hanno potuto dare i nostri studenti alle ricerche di archeologia subacquea conferma la propensione alla formazione di professionalità complete che caratterizza i corsi di laurea istituiti al Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale“.

Anche il vicepresidente Anzil ha espresso il suo orgoglio per l’impegno della Regione Friuli Venezia Giulia nel promuovere la cultura, affermando: “Ci candidiamo a essere una delle Regioni bandiera in Europa per la cultura. Siamo la Regione che, in Italia, investe maggiormente in cultura, e destiniamo risorse finalizzate a moltiplicare gli effetti positivi della promozione storica del nostro territorio“.

Questa prima fase di esplorazione subacquea rappresenta solo l’inizio di un progetto di più ampio respiro che mira a svelare ulteriori dettagli sul passato storico sommerso del Friuli Venezia Giulia e dell’antica Aquileia.

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