Allarme Artico: l’erosione delle rocce accelera il rilascio di CO₂ e amplifica il riscaldamento globale

Entro il 2100 la CO₂ rilasciata dal bacino del fiume Mackenzie potrebbe raddoppiare
MeteoWeb

L’erosione delle rocce nell’Artico canadese, innescata dall’aumento delle temperature, potrebbe portare a un significativo rilascio di CO₂ nell’atmosfera, creando un ciclo che amplifica ulteriormente il riscaldamento globale. Questo è quanto emerge da uno studio dell’Università di Oxford pubblicato su Science Advances. La ricerca si concentra in particolare sull’Artico, una delle regioni più vulnerabili, dove le temperature aumentano quasi quattro volte più velocemente rispetto alla media globale. Secondo i ricercatori, è cruciale comprendere come l’erosione delle rocce in queste aree possa contribuire all’accumulo di CO₂ nell’atmosfera.

L’Artico e il rilascio di CO₂

Il processo si innesca quando alcuni minerali, come i solfuri, reagiscono con l’ossigeno presente nell’aria, rilasciando CO₂ attraverso una serie di reazioni chimiche. “Vediamo aumenti drammatici nell’ossidazione dei solfuri in tutto il Mackenzie anche con un riscaldamento moderato,” ha dichiarato la dottoressa Ella Walsh, autrice principale dello studio e ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Oxford. Quando i minerali solfuri si disgregano, formano acido, che a sua volta accelera il rilascio di CO₂ da altre rocce presenti nelle vicinanze. Nel permafrost artico, l’aumento delle temperature sta esponendo sempre più queste rocce all’ossigeno, accelerando il processo di erosione.

Per analizzare l’impatto di questi fenomeni, i ricercatori hanno utilizzato registrazioni delle concentrazioni di solfati e delle temperature raccolte in 23 siti nel bacino del fiume Mackenzie, il più grande sistema fluviale del Canada. I risultati mostrano che, tra il 1960 e il 2020, l’erosione dei solfuri è aumentata del 45%, a fronte di un incremento delle temperature di 2,3 °C. Questo aumento desta preoccupazioni circa un possibile “percorso negativo“, in cui il riscaldamento globale accelera l’erosione delle rocce, che a sua volta rilascia più CO₂, alimentando ulteriormente il cambiamento climatico.

Secondo le stime del team di ricerca, entro il 2100 la CO₂ rilasciata dal bacino del fiume Mackenzie potrebbe raddoppiare, raggiungendo i 3 miliardi di kg all’anno, se si manterrà uno scenario di emissioni moderate. Tale quantità corrisponderebbe a circa la metà delle emissioni annuali dell’intero settore dell’aviazione nazionale canadese in un anno tipico. “Finora, la sensibilità alla temperatura del rilascio di CO₂ dalle rocce solfuriche e i suoi principali fattori trainanti erano sconosciuti su vaste aree e scale temporali,” ha aggiunto la Walsh.

Va notato che non tutte le aree del bacino idrografico del fiume Mackenzie reagiscono allo stesso modo. Le zone montuose e quelle coperte di permafrost si sono dimostrate molto più sensibili alle variazioni di temperatura rispetto ad altre aree. Questo rende la situazione ancora più complessa e sottolinea l’importanza di ulteriori ricerche per comprendere appieno l’impatto del cambiamento climatico su questi fragili ecosistemi.

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