Boom per petrolio, oro e argento: pesa la crisi in Medio Oriente

Le materie prime e i beni rifugio volano in borsa per i timori di una grande guerra in Medio Oriente
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Le Borse europee chiudono deboli con gli investitori che guardano alla crisi in Medio Oriente. I timori sono di una ulteriore escalation delle tensioni, con una risposta di Israele all’attacco subito dall’Iran. Tensioni sulle materie prime con il petrolio in rialzo. Chiusura in calo per Francoforte (-0,25%), piatta Parigi (+0,05%), in rialzo Londra (+0,17%), Piazza Affari lascia lo -0,28%.

Materie prime in tensione mentre si attendono gli sviluppi della crisi in Medio Oriente. In aumento anche l’oro, bene rifugio per eccellenza e i rendimenti dei titoli di Stato, mentre le Borse si mostrano caute. Prosegue il rally del petrolio Usa che sale oltre i 72 dollari al barile (Wti +3,5% a 72,4 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +2,9% a 75,70 dollari al barile). Il rialzo anche il gas che guadagna lo 0,6% a 39,5 euro al megawattora. Tensione sui titoli di Stato con i rendimenti in netto rialzo. Lo spread tra Btp e Bund prosegue a 133 punti, con il tasso del decennale italiano che guadagna sette punti base al 3,44% e quello tedesco al 2,11%. Cresce di dieci punti il titolo inglese che si attesta al 4,04%. In aumento l’oro che supera i 77 euro al grammo. Sensibile aumento anche per l’argento, che ormai vola a 925 euro al chilo.

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