Le pale eoliche vanno ripensate per reggere al crescente impatto di tempeste di tipo tropicale che vanno moltiplicandosi a causa del riscaldamento globale. È quanto sostiene uno studio guidato dall’Argonne National Laboratory e pubblicato sul Journal of Renewable and Sustainable Energy. Per gli autori, gli standard per le turbine eoliche offshore creati dalla Commissione elettrotecnica internazionale non tengono conto della complessità degli impatti degli eventi meteorologici estremi sulle turbine e potrebbero trarre vantaggio da dati affidabili provenienti da una serie di nuove tecnologie e collaborazioni per la condivisione dei dati.
“Abbiamo bisogno di modelli che affrontino problemi su scale molto piccole, come capire cosa succede da una turbina all’altra“, spiegano i ricercatori. “I satelliti e altre tecnologie di telerilevamento che possono scansionare una regione in modo autonomo sono utili durante condizioni meteorologiche estreme, ma la loro accuratezza può essere influenzata da forti piogge e non possono fornire informazioni sul vento a più altitudini come le altezze del rotore”.
Gli autori sottolineano che è importante implementare dati che riflettano le interazioni complesse di molteplici effetti delle tempeste a diverse scale per aggiornare i modelli e gli standard di progettazione delle turbine, oltre a comprendere gli impatti che il cambiamento climatico avrà sulle previsioni delle tempeste. “Sia i venti forti che le onde sono dannosi, perché le onde possono creare energia che può guidare le correnti oceaniche”, spiegano i ricercatori. “Queste tre componenti di vento, onde e correnti oceaniche possono provenire e andare in direzioni diverse. Questo è noto come disallineamento e rende la turbina più vulnerabile”.