In Campania una nuova centrale termoelettrica di ultima generazione: è tra le più avanzate al mondo | COSTO e DETTAGLI 

Una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di ultima generazione in Campania: tutti i dettagli sul nuovo impianto 
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Edison consegna al Paese una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di ultima generazione, un’eccellenza dell’innovazione tecnologica ed energetica italiana. Il nuovo impianto sorge a Presenzano, in provincia di Caserta e, insieme alla centrale gemella di Porto Marghera (Ve) inaugurata da Edison lo scorso anno, è tra gli impianti più avanzati ed efficienti al mondo, il più efficiente d’Italia. Lo rende noto il gruppo energetico. Edison, con la costruzione e messa in marcia di questo secondo impianto a ciclo combinato, sottolinea il gruppo, “conferma il suo ruolo di leadership nella transizione energetica e della sicurezza del sistema energetico nazionale, impegnato nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Pniec”.

“Di primato in primato confermiamo il nostro ruolo di pioniere in Italia di impianti tecnologicamente avanzati e di operatore responsabile, che con una visione di lungo termine pianifica e investe per il futuro del Paese. Negli ultimi due anni abbiamo messo in esercizio 1.500 Mw di nuova potenza programmabile, la più avanzata al mondo, la prima di questo tipo in Italia e contemporaneamente abbiamo fortemente investito nelle energie rinnovabili, mettendo in esercizio nuovi 100 Mw in Sicilia e 50 Mw in Piemonte, inoltre ad oggi abbiamo circa 260 Mw di nuovi cantieri rinnovabili già aperti su tutto il territorio nazionale”, commenta Marco Stangalino, Evp Power Asset di Edison.

“Grazie ai due nuovi impianti di Presenzano e Marghera, Edison garantisce al Paese una capacità produttiva altamente strategica per la stabilità del sistema nazionale, consentendo lo sviluppo delle stesse energie low carbon e concorrendo agli obiettivi italiani ed europei di decarbonizzazione”.

I dettagli sulla centrale di Presenzano

La realizzazione della centrale di Presenzano ha richiesto un investimento di oltre 450 milioni di euro e quasi quattro anni di lavori, con il coinvolgimento di oltre 1.200 addetti e 130 imprese fornitrici, di cui il 50% proveniente dalla regione Campania. L’impianto ha una potenza installata di 770 MW ed è in grado di soddisfare il fabbisogno annuale equivalente di oltre 1.500.000 famiglie.

La centrale utilizza una turbina a gas naturale ad alta efficienza GT36 di classe H, sviluppata da Ansaldo Energia, che permette di ottenere un’efficienza energetica pari a circa il 63%, una delle più alte in Europa e la più alta in Italia, assicurando una riduzione delle emissioni specifiche di anidride carbonica fino al 30% alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano.

Le prestazioni ambientali

Inoltre, la centrale ha prestazioni ambientali molto elevate garantendo emissioni di ossidi di azoto (NOx) inferiori di oltre il 60% rispetto ad impianti esistenti di taglia analoga, nonché un limitato utilizzo delle risorse idriche grazie all’adozione di sistemi di raffreddamento ad aria. L’impianto è intitolato a Flavio Crescentini, manager di Edison prematuramente scomparso, che ha avuto un ruolo cruciale, come responsabile dell’avviamento e messa in marcia dei precedenti impianti a ciclo combinato sviluppati da Edison a partire dal 1992.

Grande attenzione è stata posta all’armonizzazione della centrale con le strutture ecosistemiche presenti nel territorio. Pertanto, su un’area di oltre 3 ettari prossima all’impianto, sono state piantumate sia cortine arboree che arbustive (circa 140 alberi e 1.000 arbusti). La stessa scelta cromatica delle superfici della centrale è stata dettata da un’attenta analisi, volta a favorirne l’assonanza con gli elementi del paesaggio circostante.

Durante i lavori per la sua realizzazione, nel corso delle fasi di scavo che hanno interessato l’area della centrale ed i tracciati del metanodotto e dell’elettrodotto, sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici risalenti sia all’età del bronzo che al periodo tra il VI ed il V secolo a.C. La raccolta, la catalogazione e il restauro sono stati curati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Alcuni di questi ritrovamenti sono conservati all’interno della stessa centrale in uno spazio ad essi dedicato.

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