Il CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, ha celebrato il suo 70º anniversario con una cerimonia presso l’auditorium del Science Gateway, alla presenza di importanti rappresentanti istituzionali e della comunità scientifica dei Paesi membri e associati. Tra questi, l’Italia è stata rappresentata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Fondato il 29 settembre 1954 grazie alla ratifica della convenzione da parte di 12 Stati fondatori, tra cui l’Italia, il CERN ha avuto un ruolo centrale nella fisica delle particelle. In particolare, l’Italia, con Edoardo Amaldi tra i protagonisti della sua creazione, aveva già nel 1951 dato vita all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che coordina la partecipazione scientifica italiana al CERN.
I 70 anni del CERN
Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn e membro del Council del CERN, ha dichiarato: “Oggi il CERN è il più grande e importante laboratorio di fisica delle particelle al mondo, grazie alle sue attività scientifiche e tecnologiche che, nel corso degli anni, hanno condotto a storiche scoperte e invenzioni, entrate poi a far parte delle nostre conoscenze e delle nostre vite“. Zoccoli ha sottolineato inoltre come il CERN rappresenti un “esempio di successo per l’Europa” e una “grande infrastruttura leader sia nella produzione scientifica, sia nello sviluppo tecnologico“, esprimendo l’augurio che l’ente possa “continuare a realizzare grandi programmi scientifici che consentano all’Europa di mantenere e rafforzare la leadership mondiale in questo settore di ricerca“.
Attualmente, più di 17.000 persone di 110 nazionalità diverse lavorano al CERN, cooperando nel nome della conoscenza e del progresso, senza barriere geografiche, politiche o culturali, come stabilito dalla Convenzione fondante dell’ente: “L’Organizzazione provvederà alla collaborazione tra gli Stati europei nella ricerca nucleare di carattere puramente scientifico e fondamentale, e nelle ricerche correlate. L’Organizzazione non avrà alcun interesse in ricerche di carattere militare, e i risultati del suo lavoro sperimentale e teorico saranno pubblicati o resi comunemente disponibili in altro modo“.
Il CERN ha contribuito a numerose scoperte e invenzioni rivoluzionarie. Tra queste, la scoperta delle particelle mediatrici della forza debole, i bosoni W e Z, che nel 1984 valse il Premio Nobel a Carlo Rubbia e Simon van der Meer. Un’altra innovazione fondamentale è stata l’invenzione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee nel 1989, che ha cambiato radicalmente il modo in cui viviamo e lavoriamo. Nel 1992, Georges Charpak vinse il Nobel per la sua invenzione di un rivelatore di particelle, mentre nel 2012 la scoperta del bosone di Higgs ha dimostrato l’esistenza del meccanismo di Brout-Englert-Higgs, un risultato che ha portato il Nobel a Peter Higgs e François Englert nel 2013.
L’Italia ha sempre avuto un ruolo chiave in questa storia di sfide e successi, con la sua comunità scientifica coordinata dall’Infn. Al CERN è attualmente operativo il Large Hadron Collider (LHC), il più potente acceleratore di particelle al mondo, e sono già in corso i preparativi per il progetto High Luminosity LHC, che entrerà in funzione nel 2029. Ma lo sguardo è già rivolto al futuro, con il progetto del Future Circular Collider, che succederà all’LHC come la prossima grande macchina acceleratrice del CERN.