La civiltà nuragica, un viaggio nel mistero di mille anni di storia sarda: il documentario in tv

Lunedì, a Parigi, verrà presentato un documentario davanti a una platea di 200 tra esperti, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti
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Mille anni di storia misteriosa. Almeno per i libri scolastici italiani, che per generazioni hanno trascurato la civiltà nuragica: spesso, nei testi scolastici, si trovano solo pochi accenni, se non addirittura nessun riferimento, a questa antica civiltà. Eppure, i nuraghi ei pozzi sacri suscitano sempre più curiosità e interesse. Lunedì, a Parigi, verrà presentato un documentario davanti a una platea di 200 tra esperti, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti, che invita a riscoprire la Sardegna e il Mediterraneo durante l’età del bronzo e del ferro, tra il 1800 e l’800 aC, grazie alle nuove tecnologie, agli scavi recenti ea nuovi approcci di ricerca.

Il documentario, intitolato “Sardegna, il mistero della civiltà dei Nuraghi” e realizzato dal gruppo audiovisivo Gedeon, sarà trasmesso sabato 19 alle 20:50 sul canale televisivo Arte, molto seguito sia in Francia che in Germania dagli amanti della cultura. Per la Sardegna, si presenta un’opportunità unica: dall’Europa potrebbe ripartire un dibattito sulla scomparsa culturale della civiltà nuragica, portando anche un possibile incremento

L’obiettivo

“Lo scopo è quello di far conoscere una civiltà millenaria che stranamente è poco conosciuta, mentre è quello che chiamiamo in archeologia un unicum: ha una storia veramente unica – spiega all’ANSA Isabelle Catteddu, famiglia sarda originaria di Cuglieri, nell’Oristanese, consulente scientifica, archeologa che vive e lavora in Francia, all’Inrap – Oggi, con i nuovi mezzi scientifici, possiamo capire meglio l’evoluzione di questa civiltà. È molto importante fornire questi ultimi risultati perché il discorso, a proposito della Sardegna nuragica, è anche occupato da quella che chiamiamo fantarcheologia. Leggende e favole ce ne sono sempre a proposito delle civiltà del passato, però ci sono tanti nuovi risultati scientifici da condividere con tutta la comunità in Italia e fuori”.

“Questo documentario – sottolinea l’esperta – permetterà una nuova lettura didattica grazie al lavoro e alle testimonianze dei miei colleghi archeologi che scavano e studiano i siti nuragici. In Sardegna i nuraghi fanno parte del paesaggio. Ma poca gente può spiegare cosa è successo. E quello che mi dispiace di più è vedere che questa civiltà è poco studiata a scuola”. Nuovi approcci: “secondo me un lavoro eccezionale è stato fatto da Mauro Perra, nel Nuraghe Arrubiu, a Orroli. Perché lui lavora in un modo interdisciplinare. Significa che va a cercare ‘dietro il nuraghe’ e studia anche il territorio.

Lavora con specialisti delle scienze paleoambientali e dunque prova a far parlare anche i campioni di terra, pollini, grani, carboni e riesce a ricostruire e a capire come cambia l’ambiente intorno al nuraghe. Poi con le datazioni possiamo vedere le trasformazioni, le crisi ambientali ed economiche. È un lavoro che incrocia diverse scienze e in questo modo si può far parlare anche i reperti quasi ‘invisibili'”.

Nuove domande e misteri

“Dunque – chiarisce Catteddu – è un modo che chiaramente ci aiuterà a capire questa civiltà. Perché scavare tutti i nuraghi è impossibile, sono quasi 8.000 ancora in piedi, a cui vanno aggiunti centinaia di altri monumenti, anche se non sono tutti conservati benissimo – ammette – Con i droni e gli scanner possiamo ‘attraversare’ i muri e capire meglio la costruzione: è importante capire come è stato fatto un nuraghe.

Ma la domanda sarebbe anche: perché sono stati costruiti tutti questi nuraghi? Nuove domande, ma anche tanti misteri, per questo nel documentario parliamo di mistero della civiltà nuragica. C’è un potenziale immenso, anche se i risultati sono già numerosi. Oggi i mezzi scientifici possono aiutarci ad andare ancora più veloci e più avanti. Ogni scavo ci porta nuovi dati entusiasmanti come dimostra il lavoro molto preciso di Alessandro Usai a Mont’e Prama”.

A ottobre è stato pubblicato su una rivista archeologica francese un dossier speciale sulla civiltà nuragica. “Ora – conclude l’archeologa – facciamo conoscere una rilettura di questa civiltà alla luce dei nuovi risultati e delle nuove tecnologie”.

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