Gli incendi boschivi stanno diventando una minaccia crescente in tutto il mondo. Che si tratti delle foreste canadesi, dei boschi californiani o delle aree mediterranee, la frequenza e l’intensità di questi eventi catastrofici stanno aumentando a causa del cambiamento climatico. Durante i mesi estivi, le condizioni di caldo estremo, siccità e vento creano un terreno fertile per incendi che possono rapidamente trasformarsi in inferni devastanti. Secondo i ricercatori dell’Istituto Fraunhofer per la dinamica ad alta velocità, dell’Ernst-Mach-Institut, della EMI e della start-up CAURUS Technologies GmbH, questa situazione richiede un’azione immediata e innovativa.
L’impatto del cambiamento climatico sugli incendi boschivi
Il cambiamento climatico sta alterando la natura stessa degli incendi boschivi. Questi eventi non solo si verificano con maggiore frequenza, ma anche con intensità e velocità di propagazione superiori. Nel 2023, in Canada, si sono registrati incendi che hanno devastato un’area di circa 185.000 km², un territorio leggermente più grande della somma di Grecia e Svizzera. In Europa, la Germania ha assistito a un inizio sempre più precoce della stagione degli incendi: già dal 1° marzo, il Brandeburgo segnalava i primi focolai. È in questo contesto che i ricercatori del Fraunhofer EMI e della CAURUS Technologies GmbH hanno iniziato a sviluppare un metodo innovativo per affrontare gli incendi boschivi dall’aria.
Innovazione nella lotta contro gli incendi: un sistema modulare
Il nuovo approccio antincendio è caratterizzato da un sistema modulare, che combina hardware e software per migliorare l’efficacia delle operazioni di spegnimento. Questo progetto, finanziato dal programma Fraunhofer AHEAD, integra tecnologie digitali con metodi di estinzione all’avanguardia, permettendo di superare le limitazioni dei sistemi tradizionali, spesso obsoleti.
La tecnologia attuale, che risale agli anni ’70 e ’80, prevede l’uso di elicotteri e aeroplani che sganciano secchi d’acqua. Tuttavia, questa pratica ha dimostrato di essere inefficace, poiché il vento e le termiche disperdono gran parte dell’acqua prima che raggiunga il fuoco. Il Dr. Dirk Schaffner, ricercatore presso il Fraunhofer EMI di Friburgo, afferma: “Siamo in grado di offrire ai vigili del fuoco metodi di estinzione migliorati e più sostenibili e di utilizzare opzioni di controllo digitale per migliorare la precisione con cui viene impiegata l’acqua di estinzione.”
Creazione di una nuvola di acqua-aerosol mirata
Una delle innovazioni chiave del progetto è la generazione di una nube di acqua-aerosol. Questo meccanismo consente di rilasciare goccioline d’acqua di dimensioni estremamente ridotte, mirate a colpire precisamente la fonte dell’incendio. “Il meccanismo ci permette di generare una nube di acqua-aerosol mirata, che si attiva a un’altezza di pochi metri sopra o addirittura nelle fiamme. L’acqua non viene dispersa in anticipo, ma tenuta insieme in un sacchetto fino a quando non è appena sopra il fuoco. Quasi il 100% dell’acqua finisce direttamente nelle fiamme,” spiega il Dr. Schaffner. Questo approccio non solo riduce rapidamente la temperatura del fuoco, ma priva anche le fiamme dell’ossigeno necessario alla combustione.
L’efficacia di questo metodo si basa su un principio fisico fondamentale: “La velocità di trasferimento del calore alla quale l’energia può essere rimossa da un sistema dipende dalla superficie. Maggiore è la superficie del mezzo assorbente, più velocemente l’energia termica viene trasferita dal mezzo di combustione al mezzo assorbente,” afferma il ricercatore. Con una nube di aerosol, si ottiene una velocità di trasferimento del calore significativamente più elevata rispetto a quella di un semplice getto d’acqua.
Un approccio ecocompatibile e sicuro
La nuova tecnologia di aerosolizzazione dell’acqua, già utilizzata dagli vigili del fuoco a terra, viene applicata per la prima volta in ambito aereo, ampliando così le sue potenzialità. I partner del progetto prevedono che l’effetto estinguente sarà da cinque a dieci volte maggiore rispetto ai sistemi attuali. “Per ogni litro d’acqua utilizzato, il nuovo metodo è in grado di estinguere un incendio da cinque a dieci volte più grande,” sottolinea il Dr. Schaffner, evidenziando l’importanza di questo sviluppo in un’epoca in cui le risorse idriche sono sempre più scarse.
Inoltre, il nuovo metodo di estinzione contribuisce a ridurre le emissioni di CO₂. Gli incendi boschivi, infatti, rappresentano una delle maggiori fonti di emissioni di gas serra, rilasciando in media 6,9 gigatonnellate di CO₂ all’anno, un valore che supera il doppio delle emissioni complessive prodotte dai 27 membri dell’Unione Europea nello stesso periodo.
Prospettive future
I partner del progetto hanno già testato con successo i primi prototipi del loro innovativo metodo di estinzione e stanno attualmente lavorando a un dimostratore. Con il progredire della ricerca, la speranza è che questa nuova tecnologia possa essere implementata in modo più ampio, fornendo ai vigili del fuoco strumenti migliori per affrontare la crescente minaccia degli incendi boschivi. In un momento in cui il clima sta cambiando e le emergenze ambientali diventano sempre più frequenti, l’innovazione nella lotta contro gli incendi boschivi non è mai stata così urgente.