Sul tema del Covid, l’Anaao Assomed è intervenuta in Commissione parlamentare e ha spiegato che durante la pandemia aveva inviato una lettera aperta a Conte e Speranza in cui si sottolineava, tra le altre cose, che i presidi ospedalieri, senza adeguate protezioni, rischiavano di diventare focolai di infezione, invece che luoghi di cura. Il 18 marzo 2020 vengono diffidate le aziende sanitarie. La diffida richiama le aziende a rispettare le disposizioni di legge e a garantire la fornitura di Dpi adeguati. “In mancanza di tale rispetto, si procederà per vie legali e segnalazioni alle autorità competenti“. L’Anaao ha ricordato puntualmente anche le altre richieste e le prese di posizione durante la pandemia, come la critica alla scelta di assumere neo-laureati senza esperienza, sottolineando che il sindacato “ha sempre operato nel rispetto profondo della scienza e dei pazienti perché è il nostro ruolo“.
“E’ stato un periodo drammatico, per cittadini, professionisti, malati, familiari di cui ancora in molti portano cicatrici forse inguaribili. E’ una lezione – ha detto la delegata di Anaao Assomed Chiara Rivetti – che speravamo avrebbe aiutato le istituzioni a comprendere il valore dei sanitari e della vita, e i cittadini a comprendere il valore del medico e dirigente sanitario. Invece sembra che il Covid abbia solo accelerato un percorso di destrutturazione sociale e sanitaria che sembra ormai senza fine“