COP16 sulla Biodiversità: la FAO guida i paesi verso soluzioni nei sistemi agroalimentari

La FAO si sta concentrando sull'integrazione dei sistemi agroalimentari nelle Strategie Nazionali per la Biodiversità e nei Piani d'Azione
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Durante la COP16 sulla Biodiversità, la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) sta lavorando per trasformare le ambiziose promesse fatte dai paesi in azioni concrete, concentrandosi sull’integrazione dei sistemi agroalimentari nelle Strategie Nazionali per la Biodiversità e nei Piani d’Azione (NBSAP).

Al momento, una persona su undici nel mondo soffre la fame, e si prevede che 585 milioni di persone saranno cronicamente malnutrite entro il 2030. Senza biodiversità, la capacità di nutrire il mondo in modo sostenibile è a rischio. Per questo motivo, la FAO ha messo al centro dei suoi interventi l’importanza della gestione sostenibile della biodiversità nei sistemi agroalimentari.

La COP16 e il ruolo della FAO

Alla conferenza COP16, la FAO sta guidando gli Stati Membri nel passaggio dai semplici impegni a veri e propri piani di azione. Spesso, quando si pensa agli obiettivi di biodiversità, ci si concentra su animali esotici e aree naturali incontaminate. La chiave del successo globale sta nel garantire la gestione sostenibile della biodiversità nell’agricoltura e nei sistemi alimentari. Questo concetto è stato ribadito da Kaveh Zahedi, Direttore dell’Ufficio Cambiamento Climatico, Biodiversità e Ambiente della FAO, il quale sottolinea che le soluzioni legate ai sistemi agroalimentari sono fondamentali per affrontare le grandi sfide legate al clima, alla biodiversità e alla gestione del territorio.

Il Legame tra sistemi agroalimentari e obiettivi di biodiversità

I settori agroalimentari – produzione agricola e zootecnica, silvicoltura, pesca e acquacoltura – sono collegati a tutti gli obiettivi del Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal. La pubblicazione “Delivering on the Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework through agrifood systems”, presentata questa settimana, illustra come ciascuno degli obiettivi del Quadro si intersechi con i sistemi agroalimentari, trattando temi come il ripristino degli ecosistemi, le specie invasive, l’inquinamento e le risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura.

La conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità sono da sempre al centro del mandato della FAO, guidato dalla Strategia per l’Integrazione della Biodiversità nei Settori Agricoli e dal relativo Piano d’Azione. La FAO assiste i paesi nello sviluppo di sistemi agroalimentari resilienti, capaci di affrontare l’insicurezza alimentare e la malnutrizione in tutte le sue forme.

Iniziative della FAO alla COP16

Durante la COP16, la FAO è coinvolta in diverse iniziative, tra cui il lancio di un progetto finanziato dalla Germania a sostegno dell’AFR100, con l’obiettivo di ripristinare 100 milioni di ettari di terre degradate in Africa entro il 2030. Un altro evento speciale ha celebrato la ratifica da parte della Colombia del Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

Il 30 ottobre, durante la “Giornata del Ripristino” nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli Ecosistemi, verranno presentate le Linee Guida sull’Obiettivo 2. Inoltre, la FAO lancerà l’iniziativa di supporto Agri-NBSAPs, in collaborazione con il Segretariato della Convenzione sulla Diversità Biologica, per aiutare 15 paesi a identificare strumenti finanziari e politiche innovative che incentivino pratiche favorevoli alla biodiversità nei sistemi agroalimentari.

Messaggi chiave della FAO

La FAO invita i partecipanti alla COP16 a sfruttare le opportunità create dagli accordi della COP15, integrando i sistemi agroalimentari nella pianificazione e nelle politiche nazionali per la biodiversità. Le soluzioni agroalimentari sono essenziali per affrontare le sfide interconnesse del clima, della biodiversità e della gestione del territorio. Per farlo, sarà necessario un finanziamento più consistente ed efficace, che potrebbe superare i 1.000 miliardi di dollari.

Infine, la trasformazione dei sistemi agroalimentari deve essere equa e inclusiva, con un impatto positivo sulle piccole comunità agricole e con un’attenzione particolare all’equità di genere.

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