Crepe e perdite nella Stazione Spaziale Internazionale, un rischio crescente

Secondo il rapporto, il problema delle perdite è localizzato nel modulo Zvezda
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La Stazione Spaziale Internazionale (ISS), da sempre simbolo della collaborazione internazionale nella ricerca spaziale, è ora al centro di una crescente preoccupazione a causa di una perdita persistente che sta affliggendo il modulo russo dal 2019. Un recente rapporto dell’Office of the Inspector General della NASA (OIG), pubblicato a settembre 2024, ha identificato 50 “aree di preoccupazione” legate a questo problema, che rappresenta un rischio di sicurezza significativo per gli astronauti a bordo.

Stazione Spaziale, perdite dal modulo Zvezda

Secondo il rapporto, il problema delle perdite è localizzato nel modulo Zvezda, uno dei componenti più vecchi della ISS, lanciato nel 2000. Questo segmento russo, cruciale per le operazioni quotidiane della Stazione, ha mostrato segni di invecchiamento con crepe che, secondo quanto riferito da funzionari della NASA al Washington Post, sono attualmente oggetto di continui interventi di riparazione da parte di Roscosmos. Quattro crepe principali sono state “sigillate e coperte” attraverso l’utilizzo di cerotti e sigillanti, ma il problema rimane classificato come un rischio di livello 5, il massimo nella scala interna di valutazione della NASA.

Jim Free, amministratore associato della NASA, ha sottolineato l’importanza della questione, rivelando che l’agenzia americana ha sollevato più volte la gravità delle perdite durante gli incontri con i colleghi russi. Un compromesso è stato raggiunto: Roscosmos ha accettato di chiudere la paratia nelle ore notturne per limitare la fuoriuscita di aria. Sebbene i funzionari NASA abbiano assicurato che non esiste una minaccia immediata per l’equipaggio, il rischio resta costantemente monitorato.

Nel febbraio 2024, durante una conferenza stampa, Joel Montalbano, responsabile del programma ISS della NASA, ha dichiarato che la perdita d’aria era temporaneamente aumentata a 2,4 libbre al giorno, rispetto ai precedenti 0,2 libbre. Nonostante i tentativi di riparazione abbiano ridotto questa perdita di circa un terzo, il problema non è ancora stato completamente risolto.

Il futuro della ISS

La situazione è resa più delicata dall’età della ISS, progettata per operare fino al 2030. La NASA sta lavorando per estendere la vita della Stazione, mantenendo la sua capacità di supportare non solo le missioni scientifiche, ma anche le attività commerciali in orbita bassa terrestre. Tuttavia, oltre alle perdite d’aria, l’OIG ha evidenziato ulteriori rischi per il futuro della ISS, come l’impatto di micrometeore e potenziali problemi nella catena di approvvigionamento.

Per gestire il futuro della ISS, la NASA ha assegnato a SpaceX un contratto per la costruzione di un veicolo Dragon di grandi dimensioni, destinato a rimuovere la stazione dalla sua orbita quando sarà il momento di concluderne la missione. Il piano di deorbiting della ISS è attualmente in fase di sviluppo, e l’OIG sta monitorando attentamente costi, tempistiche e rischi associati a questa operazione.

In conclusione, la NASA e Roscosmos continuano a lavorare insieme per mantenere sicura la Stazione Spaziale Internazionale, ma il problema delle perdite d’aria sottolinea le sfide sempre maggiori legate al mantenimento di una struttura che, pur essendo il fiore all’occhiello della ricerca spaziale, sta mostrando i segni del tempo.

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