La crisi dell’elettrico: Mercedes, Porsche e Volkswagen costrette ai tagli per affrontare la domanda in calo

Mercedes-Benz ha riportato un calo significativo del 31% nelle vendite di veicoli elettrici puri rispetto all’anno precedente
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Negli ultimi anni, le principali case automobilistiche europee hanno investito massicciamente nella produzione di veicoli elettrici, un impegno dettato dal divieto UE alla vendita di nuove auto a combustione a partire dal 2035. Tuttavia, questa transizione verso l’elettrico si sta rivelando più complessa del previsto, con una domanda in calo e margini di profitto sempre più ridotti. Marchi come Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen stanno ora attuando piani di riduzione dei costi per far fronte a una situazione di mercato che ha visto crollare le vendite e ridursi i margini.

Mercedes-Benz: utili in calo e vendite ridotte nei mercati chiave

Mercedes-Benz ha affrontato un terzo trimestre difficile, con un calo dei margini operativi della divisione auto scesi al 4,7% e un dimezzamento degli utili netti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello di Borsa, il titolo ha subito perdite consecutive: venerdì scorso ha registrato un calo superiore al 3%, seguito da un’ulteriore diminuzione dello 0,54% oggi. Questo trend negativo riflette la flessione delle vendite in mercati fondamentali, come la Cina, dove le vendite sono scese del 17%, e la Germania, che ha segnato un calo del 25%.

L’economia cinese, che negli ultimi anni ha rappresentato un volano per la crescita delle case automobilistiche tedesche, sta subendo un rallentamento, con conseguenze importanti per i marchi maggiormente esposti, come Mercedes. Lo scorso anno, circa un terzo delle vendite di Mercedes-Benz è stato realizzato proprio in Cina, un mercato che sta mostrando segni di stagnazione che rischiano di compromettere la crescita del marchio in uno dei suoi maggiori bacini di utenti.

Porsche e Volvo: utili ridotti e aspettative di crescita riviste al ribasso

Anche Porsche sta registrando difficoltà. La casa automobilistica ha visto un calo degli utili del 41%, portando il titolo in Borsa a perdere oggi il 5%. Un segnale chiaro che anche questo marchio, che aveva puntato molto sull’elettrico, è alle prese con un periodo di incertezza. In parallelo, Volvo Cars ha dovuto dimezzare le previsioni di crescita delle vendite annuali, sottolineando come l’intera industria stia attraversando una fase critica.

Nonostante questa situazione complessa, Renault, ad oggi, sembra essere l’unica casa automobilistica in Europa che è riuscita a mantenere gli obiettivi finanziari per l’intero anno, pur guardando con preoccupazione agli sviluppi del mercato cinese e all’andamento europeo.

La riduzione dei sussidi e l’infrastruttura di ricarica ancora carente

L’Unione Europea ha imposto obiettivi ambiziosi per la transizione ecologica, stabilendo che entro il 2035 tutte le nuove auto dovranno essere elettriche. Tuttavia, in diversi Paesi europei, come la Germania, si è deciso di ridurre i sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, uno dei principali incentivi che hanno sostenuto la crescita di questo settore. La riduzione degli incentivi, unita a una rete di infrastrutture di ricarica non ancora capillare, ha avuto un impatto negativo sulle vendite di auto elettriche.

Mercedes-Benz ha riportato un calo significativo del 31% nelle vendite di veicoli elettrici puri rispetto all’anno precedente, mentre la domanda di veicoli ibridi plug-in, che permettono maggiore flessibilità, è aumentata del 10%. Questo aumento nelle vendite degli ibridi evidenzia come il mercato sia ancora legato a una mobilità non esclusivamente elettrica, sottolineando la necessità di investimenti maggiori nelle infrastrutture di ricarica, senza le quali la transizione completa verso l’elettrico appare difficile.

Tagli e strategie per il futuro

Per far fronte alla situazione, Mercedes-Benz ha già adottato misure per ridurre i costi, con l’obiettivo di controbilanciare il calo dei margini. Anche Porsche e Volkswagen stanno attuando piani simili, rivedendo i propri investimenti e orientandosi verso una gestione più prudente delle risorse. Il mercato automobilistico, infatti, è caratterizzato da una competizione sempre più serrata, non solo a livello europeo ma anche globale, con la crescente concorrenza dei produttori cinesi che offrono veicoli elettrici a prezzi più contenuti.

Questi tagli rappresentano una misura necessaria per mantenere la competitività e, allo stesso tempo, continuare a sostenere la transizione verso l’elettrico. Il rischio, altrimenti, è quello di non riuscire a soddisfare gli obiettivi di sostenibilità prefissati, mettendo a repentaglio gli investimenti fatti negli ultimi anni.

La sfida della sostenibilità economica e ambientale

L’industria automobilistica europea si trova di fronte a una sfida cruciale: quella di bilanciare la sostenibilità economica con l’impegno per una mobilità sostenibile. La transizione verso l’elettrico è un percorso complesso, che richiede supporto sia a livello infrastrutturale che politico. Il futuro delle case automobilistiche come Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen dipenderà dalle loro capacità di adattarsi a un mercato in evoluzione, cercando di rispondere alla domanda di veicoli sostenibili senza rinunciare a mantenere un equilibrio finanziario.

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