Negli ultimi decenni, la frequenza delle ondate di gelo in Italia ha mostrato variazioni significative, come evidenziato dall’analisi di dati dal 1985 al 2024. Uno studio delle distribuzioni temporali e della frequenza di questi eventi permette di delineare un quadro chiaro sui cambiamenti di tali fenomeni estremi nel Paese, rivelando come, sebbene meno frequenti, le ondate di gelo restino possibili e talvolta imprevedibili.
Distribuzione temporale
Negli anni ’90, le ondate di freddo sono state particolarmente presenti, con concentrazioni notevoli nel 1991, 1993 e 1996. Questo suggerisce che i primi anni ’90 siano stati particolarmente suscettibili a incursioni di aria fredda, probabilmente associate a cambiamenti ciclici nella circolazione atmosferica.
Dal 1996 al 2017 si osserva invece un periodo di assenza totale di ondate di gelo significative, indicando una fase di relativa stabilità termica. Solo a partire dal 2017 si rilevano nuovi episodi di freddo intenso, come quello di quell’anno e successivamente nel 2024, suggerendo un possibile ritorno di eventi di gelo in Italia dopo due decenni di relativa calma.
Frequenza e intensità degli eventi
Analizzando la frequenza delle ondate di gelo, emerge un andamento mediamente basso, con intervalli di 5-10 anni tra un evento e l’altro. Inoltre, ogni anno rappresentato nel grafico mostra una singola ondata di gelo, indicando che tali episodi, quando si verificano, tendono ad essere isolati e non ripetuti nello stesso anno.
Dal punto di vista dell’intensità, l’ondata di gelo del 1985 spicca come una delle più forti mai registrate in Italia, con temperature estremamente basse e nevicate estese su gran parte del territorio nazionale. Altre ondate significative degli anni ’90 sono state accompagnate da intense “retrogressioni da est” e correnti fredde provenienti dalla Siberia, conosciute anche come “irruzioni di Buran”.
Tendenze recenti
L’ondata di gelo del 2017 è stata rilevante soprattutto per la sua durata, in particolare nel Sud Italia, dove si è registrato uno degli episodi di freddo prolungato più lunghi in quasi 70 anni. L’evento del 2024, invece, conferma che le ondate di gelo, sebbene rare, continuano a verificarsi anche in un contesto di riscaldamento globale.
Vedremo ancora la neve?
Nonostante un calo della frequenza delle ondate di gelo rispetto agli anni ’80 e ’90, queste continuano a manifestarsi con una certa periodicità e intensità. La loro rarità rende tali eventi particolarmente rilevanti, data la tendenza delle infrastrutture e delle popolazioni a trovarsi impreparate. Questi episodi ricordano che, sebbene il riscaldamento globale sia un fenomeno in corso, le incursioni di freddo intenso non sono scomparse e possono ancora avere impatti significativi sul territorio italiano. Pertanto, risulta fondamentale continuare a monitorare e comprendere queste dinamiche per una maggiore preparazione di fronte a simili emergenze.