Con la qualità dell’aria già deteriorata negli ultimi due giorni, i 23 milioni di abitanti di Delhi si preparano ad affrontare l’ennesima stagione invernale segnata da altissimi livelli di inquinamento. Dopo mesi di tregua, per la prima volta da giugno scorso l’Aqi (Air Quality Index) della capitale è salito a 234 domenica 13 ottobre, facendo precipitare Delhi nella fascia definita “povera“, e già pericolosa per la salute.
Secondo gli esperti, il peggioramento è stato causato dalle centinaia di falò e dai fuochi d’artificio con cui domenica è stata festeggiata la ricorrenza indù di Dusserha. Di conseguenza, le autorità della capitale hanno varato il divieto di sparare fuochi d’artificio; la proibizione, in vigore con effetto immediato resterà valida fino all’1 gennaio 2025. In una riunione convocata d’urgenza, la Commissione per la gestione dell’aria ha identificato 27 possibili azioni preventive. Tra gli interventi, l’uso di droni che irroreranno aree specifiche e rileveranno dati sull’inquinamento.
Gli esperti citano studi secondo i quali l’inquinamento dell’aria accorcia la vita dei cittadini mediamente di 12 anni. Molti puntano il dito contro quello che viene definito “l’elefante nella stanza”, ovvero gli agricoltori degli stati a nord di Delhi che in questo periodo bruciano le stoppie dei campi.
Frodi sui depuratori d’aria domestici
All’allarme per l’inquinamento si aggiunge quello sulla possibile frode di alcuni produttori di “air purifier”, i depuratori d’aria domestici, oggetto in queste ore di una corsa all’acquisto: il Ministro per la tutela dei consumatori fa sapere che alcuni di questi elettrodomestici potrebbero avere all’interno solo un ventilatore, invece del necessario filtro.