Dengue a Fano: 105 casi confermati e 14 probabili

L'epidemia di Fano si colloca nel contesto mediterraneo europeo, dove il virus Dengue viene trasmesso tramite la zanzara Aedes albopictus, comunemente nota come zanzara Tigre, presente stabilmente in gran parte dell'Europa
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La situazione a Fano, riguardo alla Dengue, è in continua evoluzione, con un totale di 105 casi confermati e 14 probabili. Tutti i casi registrati finora sono autoctoni. A comunicare l’aggiornamento è stata la Regione Marche, la quale ha specificato che “è in corso una collaborazione con il Ministero della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità per valutare l’andamento del focolaio epidemico“.

Oggi si è svolto un incontro di aggiornamento sul focolaio di Dengue a Fano, organizzato dal Gruppo Operativo Regionale per le Emergenze Sanitarie. Alla riunione hanno partecipato esperti provenienti da vari settori, sia regionali che dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Pesaro Urbino. Durante l’incontro, è stato analizzato il progresso della situazione, che mostra un trend in diminuzione, con casi sporadici registrati negli ultimi giorni. La curva di incidenza, calcolata in base alla data di inizio sintomi, è attualmente in fase discendente, e la situazione è monitorata con attenzione.

Nel territorio, sono state implementate tutte le misure di Sanità Pubblica previste per tali circostanze, seguendo le indicazioni del Piano Nazionale Arbovirosi e della Circolare del Ministero della Salute per i casi confermati con esposizione autoctona, cioè senza storie di viaggi in zone endemiche. Le indagini epidemiologiche sono in corso per definire le caratteristiche dei casi, insieme a indagini entomologiche che prevedono il posizionamento di trappole per zanzare. Tutte le attività sono state avviate in stretta collaborazione tra i servizi di prevenzione umana e veterinari, e il sistema di sorveglianza è stato potenziato, sensibilizzando medici ospedalieri e territoriali, Medici di Medicina Generale e Pediatri per l’individuazione di pazienti con criteri clinici compatibili con l’infezione da virus Dengue.

Ogni caso è stato approfondito e segnalato nella piattaforma di sorveglianza delle malattie trasmesse da vettori, istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità. Il Laboratorio di riferimento regionale, il Servizio di Virologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, ha effettuato analisi tempestive dei campioni per definire i casi e sta procedendo allo studio delle sequenze virali per determinare la possibile catena di trasmissione della malattia.

Per monitorare la situazione, sono state installate trappole per zanzare in specifiche aree di Fano, al fine di studiare la consistenza della popolazione di zanzare e il grado di infettività. Come comunicato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche, le ultime catture non hanno evidenziato la presenza del virus nelle zanzare catturate, contrariamente a quanto era stato rilevato nei giorni precedenti. Sono già state effettuate attività di disinfestazione nel territorio cittadino e un nuovo intervento è previsto nei prossimi giorni, come stabilito dal Piano Nazionale Arbovirosi.

In linea con le procedure standard, il Centro regionale Sangue della Regione Marche ha indicato che, in caso di donazione di sangue, sia per i donatori residenti a Fano sia per coloro che vi sono stati anche solo per poche ore, è necessario effettuare il test per la Dengue. Sono stati effettuati 438 accertamenti su residenti a Fano e 238 su persone transitate nella città, con risultati tutti negativi.

L’epidemia di Fano si colloca nel contesto mediterraneo europeo, dove il virus Dengue viene trasmesso tramite la zanzara Aedes albopictus, comunemente nota come zanzara Tigre, presente stabilmente in gran parte dell’Europa. Dal 2010, annualmente si registrano eventi di trasmissione autoctona in ambito europeo. Lo scorso anno, in Italia, si sono verificati due focolai di Dengue autoctona in Lombardia e nel Lazio.

Infine, “è importante la collaborazione della popolazione, al fine di adottare misure appropriate alla protezione della popolazione stessa e per limitare la circolazione dei vettori“. La AST di Pesaro Urbino, in collaborazione con il Centro Vettori dell’Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche e il Comune di Fano, ha avviato un gruppo di lavoro specifico per le attività di comunicazione a livello territoriale.

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