Dronitaly, il ruolo centrale della ricerca e tutte le opportunità dal PNRR

Prosegue il dibattito sul mondo dei droni, con focus particolare in questa seconda giornata sulla R&S
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Ricerca, formazione e trasferimento tecnologico sono gli assi portanti per lo sviluppo del mercato dei droni per uso professionale. E le opportunità per le imprese in questo campo non mancano grazie ai fondi del PNRR, a cui possono accedere tutte le aziende manifatturiere che investono in innovazione. E’ quanto emerge dai dati del MADE – Competence Center Industria 4.0, centro di trasferimento tecnologico che gestisce una parte dei fondi del Next Generation EU tramite il PNRR, illustrati in occasione della seconda giornata di Dronitaly, la manifestazione di riferimento per i droni civili a uso professionale organizzata da BolognaFiere Water&Energy (BFWE), in programma fino a domani 11 ottobre 2024 a Bologna.

Ad oggi MADE – ha sottolineato Filippo Boschi, Responsabile Progetti di Innovazione, Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale – ha già attivato, tra il 2020 ed il 2024, più di 250 progetti di innovazione da parte di tutte le società manifatturiere nei vari settori (69% dei quali sviluppati con PMI), la maggior parte dedicati alla simulazione e digitale twin (12%), all’AI (9%) e all’ottimizzazione del processo di produttivo.

In questo momento MADE dispone ancora di circa 9 milioni di euro di finanziamenti (sui 350 milioni di euro totali stanziati del Governo) da trasferire alle imprese che faranno innovazione digitale e che saranno a disposizione da novembre 2024 fino alla fine del PNRR (2026). MADE si aspetta quindi di attivare ulteriori 75 progetti di innovazione. Dunque anche le società del settore dei droni potrebbero accedervi.

Dati, questi del MADE, che fanno ben sperare per il futuro. Ad oggi infatti le società attive nel settore droni hanno goduto ben poco di fondi pubblici. Come ha sottolineato Paola Olivares, Direttrice dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, ben il 77% delle aziende italiane del settore investe in ricerca e sviluppo. Tuttavia la quasi totalità delle imprese di droni rispondenti alla survey dell’Osservatorio ha utilizzato risorse interne e il 16% risorse pubbliche.

In generale, ha concluso la Direttrice dell’Osservatorio, l’impegno dell’Italia su questi temi è molto forte. Analizzando un campione di circa 80 bandi UE dedicati alla tecnologia UAS, l’Italia ne coordina l’11%, seconda solo alla Spagna che detiene il 23% dei bandi assegnati.

La ricerca e i campi applicativi

Durante la giornata si è discusso sulla ricerca ed i tanti possibili campi applicativi, come ad esempio nel settore autostradale. Un settore dove è fondamentale avere personale formato e qualificato che garantisca l’efficienza e la sicurezza della rete stradale.

Per un concessionario autostradale, la presenza di personale qualificato all’uso di droni rappresenta un valore strategico nell’ottimizzazione delle ispezioni su ponti e viadotti, consentendo un monitoraggio più preciso e tempestivo anche in zone di difficile accesso. L’impiego dei droni, integrato con l’intelligenza artificiale, permette inoltre una gestione avanzata del traffico, acquisendo dati in tempo reale e facilitando l’analisi predittiva per una manutenzione proattiva e una maggiore sicurezza dell’intera rete stradale. Questo approccio innova il controllo infrastrutturale, garantendo efficienza e reattività operativa”, ha detto Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale A22 Autostrada del Brennero.

Ma i campi applicativi sono molti, con realtà importanti che si alleano e lavorano a nuovi progetti.  Ne sono un esempio Poste Italiane e Leonardo che hanno illustrato il progetto “Servizio pilota Isole Minori”, la cui sperimentazione è partita in estate con l’obiettivo di testare un sistema di trasporto merci giornaliero con droni in grado di trasportare carichi fino a 40 chilogrammi.

L’iniziativa è parte del Programma di ricerca e innovazione del Centro Nazionale per la mobilità sostenibile MOST. Promossa da Poste Italiane e Leonardo, è finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con fondi del PNNR. La sperimentazione, in corso, prevede l’impiego di droni cargo, forniti e pilotati da remoto dalla società FlyingBasket che decollano da Bagnoli e atterrano con il loro carico nell’isola di Procida.

Il Drone Contest 2024 di Leonardo: un ecosistema tra imprese, ricerca e formazione 

Sempre in tema ricerca e formazione, nel pomeriggio si è svolta la premiazione del vincitore del Drone Contest di Leonardo (10 ottobre). Domani è invece in programma un apposito evento con la partecipazione delle 7 università coinvolte nel contest (11 ottobre).

Giunto alla quinta edizione, il Drone Contest di Leonardo, ideato e sviluppato in collaborazione con sette prestigiosi atenei italiani, è un progetto nato per promuovere l’innovazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata ai sistemi senza pilota. L’obiettivo principale è favorire la creazione di un ecosistema dell’innovazione, coinvolgendo sinergicamente le grandi imprese, le università, le PMI, gli spin-off e le start-up.

Leonardo è Event Partner dell’evento. Platinum Sponsor: Bluenest, EHang, eVertisky e Polis Consulting. Gold Sponsor: Abzero, Aiviewgroup, d-flight, Rina, Smartko, Solapave.

Dronitaly si sta svolgendo in concomitanza con le manifestazioni Fueling Tomorrow (sulla trasformazione dei carburanti e sull’impiego dei nuovi vettori energetici nei settori dei trasporti e dell’industria, nell’ottica della transizione ecologica), SAIE (relativa al settore delle costruzioni), e ad Asphaltica (dedicata al settore delle costruzioni stradali). Tutte manifestazioni che coinvolgono un pubblico potenzialmente interessato all’impiego di mezzi a pilotaggio remoto per le loro attività.

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