Giustizia per Ella: accordo storico con la famiglia della bambina uccisa dall’inquinamento

E' stato raggiunto l'accordo per risarcire la famiglia di una bambina di nove anni morta nel 2013 per un grave attacco d'asma legato all'inquinamento
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Il governo britannico ha raggiunto un accordo per risarcire la famiglia di una bambina di nove anni morta nel 2013 per un grave attacco d’asma, riconosciuto dai tribunali come legato all’inquinamento atmosferico. Lo hanno annunciato gli avvocati della famiglia. Ella Adoo-Kissi-Debrah, morta il 15 febbraio 2013, viveva a Lewisham, a meno di 30 metri dalla South Circular, un’arteria trafficata nel sud di Londra. La sua famiglia ha lottato per anni affinché fosse riconosciuto il ruolo dell’inquinamento atmosferico nella sua morte e nel dicembre 2020 i tribunali hanno finalmente concluso che aveva “contribuito” al decesso.

La bambina, che soffriva di asma, era stata esposta a livelli di biossido di azoto e particelle in sospensione che superavano le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La sua salute si era deteriorata negli anni precedenti la morte, con ripetuti ricoveri in ospedale. Giovedì, lo studio legale che rappresenta la madre di Ella, Rosamund Kissi-Debrah, ha annunciato in un comunicato stampa di aver “raggiunto un accordo confidenziale con il governo riguardo alla morte prematura di Ella”. In una lettera indirizzata alla madre, i tre ministri che rappresentano le amministrazioni coinvolte nel procedimento legale si sono scusati a nome del governo.

La strategia per affrontare l’inquinamento

“La sofferenza e la morte di Ella sono state una tragedia”, hanno scritto, aggiungendo che il nuovo governo laburista, salito al potere a luglio, si è impegnato ad affrontare l’inquinamento atmosferico con una strategia “ambiziosa e completa”. “Ho lottato per la giustizia di Ella per 14 anni. In primo luogo per scoprire cosa la stesse facendo ammalare e in secondo luogo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli dell’inquinamento atmosferico”, ha dichiarato Rosamund Kissi-Debrah. Nel dicembre 2020, il capo dell’inchiesta sulla morte della bambina ha chiesto alle autorità di introdurre limiti all’inquinamento atmosferico in linea con le raccomandazioni dell’OMS, cosa che nel frattempo è stata fatta. Secondo i dati del governo, ogni anno nel Regno Unito si registrano tra i 28.000 e i 36.000 decessi legati all’inquinamento atmosferico.

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