Raggiungere una più stretta cooperazione nell’ambito della produzione di energia sostenibile e rinnovabile e, in particolar modo, dell’energia eolica offshore. E’ l’obiettivo dei due memorandum firmati italo-norvegesi firmati oggi, a Palermo, nell’ambito della conferenza ‘Offshore Wind Revolution’ promossa dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, in collaborazione con Magellan Circle e con la partnersgip di WindEurope, Anev e Aero, e con il patrocinio dell’ambasciata di Danimarca in Italia.
I due protocolli di intesa sono stati firmati il primo tra Innovation Norway, l’organizzazione ufficiale del governo norvegese per lo sviluppo di relazioni internazionali e cooperazioni industriali rappresentata dall’acting director Mauro Migliavacca, e Aero, l’associazione delle energie rinnovabili offshore presieduta da Fulvio Mamone Capria; l’altro tra Innovation Norway e Anev, l’associazione nazionale Energia del vento con il presidente Simone Togni.
“Lo scopo di entrambi i protocolli d’intesa – si legge in una nota – è quello di raggiungere una più stretta cooperazione su argomenti reciprocamente rilevanti nell’ambito della produzione di energia sostenibile e rinnovabile, principalmente legati alle tecnologie di produzione di energia eolica offshore, stimolando la cooperazione bilaterale tra le industrie, gli istituti di ricerca e le organizzazioni italiane e norvegesi, condividendo informazioni ed esperienze considerate di reciproco interesse”.
Le reazioni
“L’eolico offshore è un settore che darà lavoro all’industria, alla logistica, all’operatività. Stiamo parlando di grandi piattaforme e grande impegno industriale, con una logistica portuale che è fondamentale sia nella fase di realizzazione che manutentiva. Probabilmente, se sviluppiamo il know-how corretto su questo meccanismo, non sarà solo un modo per fare in Sicilia industria nell’eolico offshore ma questa regione potrebbe essere una piattaforma per esportarlo”. Così Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia.
“Come sistema portuale, siamo convinti che l’eolico offshore non è solo un percorso verso la transizione energetica ma anche un percorso che può portare occupazione. La Regione Siciliana è quella che, in Italia, negli ultimi 4 anni, ha autorizzato il maggior numero di impianti di energia rinnovabile: 12 gigawatt di potenza. Nel primo semestre del 2024 ha realizzato 1,3 gigawatt di fotovoltaico. E’ una regione che, rispetto alla media nazionale sta facendo tanto”. Così Luca Lupi, segretario generale dell’Autorità di Sistema portuale del Mare della Sicilia Occidentale parlando nel corso dell’incontro ‘Offshore Wind Revolution’ organizzato, a Palermo, in collaborazione con Magellan Circle e la partnership di WindEurope, Anev e Aero e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia.
“I temi sono tanti – ha aggiunto – le prospettive europee, gli impatti economici. L’eolico non è solamente una diversificazione, un qualcosa con la quale raggiungere degli obiettivi o dei target europei e mondiali, è qualcosa che può portare sviluppo”.
“Quando abbiamo pensato di realizzare la prima edizione di ‘Offshore Wind Revolution’ volevamo un porto che si volesse posizionare sul tema dell’offshore e la Sicilia ha un sistema di porti capace di ospitare l’industria dell’offshore. Un’industria che si sta sviluppando, che non è ancora matura a livello italiano, ma che ha delle potenzialità e delle opportunità in termini di politica industriale e posti di lavoro notevole. E che, inoltre, è fondamentale per la transizione energetica”. Sono invece le parole di Alexio Picco, chairman Magellan Circle.
“I porti siciliani hanno delle caratteristiche importanti non ultima di avere degli spazi disponibili – aggiunge – L’industria dell’offshore richiede parecchio spazio e inoltre logisticamente la Sicilia ha una posizione centrale: i parchi eolici sono previsti un po’ dappertutto nel Mediterraneo e la Sicilia è al centro del Mediterraneo e in una posizione oggettivamente privilegiata”.