Messo a punto il piano di trasformazione, decarbonizzazione e rilancio di Versalis. Lo annuncia l’Eni in una nota sottolineando che: “il piano al termine del processo di trasformazione porterà un impatto positivo dal punto di vista occupazionale, contrastando le inevitabili conseguenze negative che la crisi strutturale e consolidata del settore a livello europeo avrebbe in questo ambito”. Per consentire di realizzare i nuovi impianti, cesseranno le attività degli impianti cracking a Brindisi e Priolo, e del polietilene a Ragusa. Il progetto prevede circa 2 miliardi di euro di investimenti e un taglio in termini di emissioni di circa 1 milione di tonnellate di CO₂, pari a circa il 40% delle emissioni di Versalis in Italia e nuovi impianti industriali coerenti con la transizione energetica nell’ambito della chimica sostenibile, della bioraffinazione e dell’accumulo di energia.
Il piano, che sarà implementato entro il 2029, si legge in una nota, “punta a investire nello sviluppo delle nuove piattaforme della chimica da rinnovabili, circolare e per prodotti specializzati, i cui mercati sono in crescita e nei quali Versalis ha acquisito una posizione di leadership. Eni punta a ridurre drasticamente l’esposizione di Versalis alla chimica di base, settore che versa in una crisi strutturale e ormai irreversibile a livello europeo, e che ha comportato perdite economiche che, in termini di cassa, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro negli ultimi 15 anni, di cui 3 nell’ultimo quinquennio”.
Una nuova struttura societaria
A questo si accompagnerà una nuova struttura societaria sviluppata secondo il modello satellitare: la Biochimica (inclusa Novamont), il Downstream (con le acquisizioni di Finproject e Tecnofilm), la Circolarità (attraverso lo sviluppo del riciclo chimico e meccanico), e la chimica di base (risultante dalle azioni di razionalizzazione e riposizionamento sui polimeri). Eni darà maggiori dettagli nel corso della presentazione dei risultati del III trimestre 2024, domani 25 ottobre.