Fonti rinnovabili, la giunta della Sardegna approva azioni per la realizzazione di Comunità Energetiche: la cifra a disposizione

La giunta regionale della Sardegna ha approvato azioni di supporto per la realizzazione di Comunità Energetiche da fonti rinnovabili
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Su proposta dell’assessore dell’industria, Emanuele Cani, la giunta regionale della Sardegna ha approvato le ulteriori azioni di supporto a comuni e altri soggetti per la realizzazione di Comunità Energetiche da fonti Rinnovabili (CER), previsti dalla legge regionale numero 15 del 2022. Nel 2023 era stato approvato un elenco di 249 Comuni beneficiari del finanziamento e viste le ulteriori disponibilità finanziarie pari a 4,6 milioni di euro, coerentemente con la strategia del Piano energetico ambientale regionale della Sardegna (PEARS) che promuove lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, l’esecutivo ha previsto di proseguire con l’incentivazione degli studi di fattibilità finalizzati alla realizzazione di comunità energetiche.

I risultati dello studio di fattibilità, inoltre, saranno utili per la programmazione delle risorse già previste dal cd. DL Aree idonee per la costituzione delle CER e per l’aggiornamento del PEARS.Il finanziamento consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 100% per lo studio di fattibilità tecnico-economico al fine di costituire la Comunità energetica.

Le cifre

L’importo confermato è di 15mila euro per i comuni e, considerata l’importanza delle Comunità energetiche ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti dalle politiche energetiche della Regione, la giunta ha ritenuto opportuno estendere il finanziamento anche ad altre amministrazioni locali come Università di Cagliari, Università di Sassari, Unioni di comuni della Sardegna, Città metropolitana di Cagliari, Province, Comunità montane e Consorzi industriali provinciali (CIP), per un importo di 40mila euro. Con questa azione l’Esecutivo incentiva il percorso di creazione delle Comunità energetiche, riconoscendole come importanti aggregazioni di produttori locali di energia, senza finalità di lucro, volte a produrre e consumare in loco energia da fonti energetiche rinnovabili.

La Comunità energetica incentra la sua attività sul valore dell’energia prodotta e i suoi membri partecipano alla generazione distribuita di energia da fonte rinnovabile, oltre che all’esecuzione di attività di gestione del sistema di distribuzione, di fornitura e di aggregazione dell’energia a livello locale. “Le Comunità Energetiche rappresentano il primo importantissimo gradino per una transizione energetica giusta, diffusa e condivisa sul territorio regionale, che vede protagonisti i cittadini e le famiglie come primi beneficiari della condivisione della produzione di energia da fonti Rinnovabili, grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta dai membri della Comunità, al fine di contrastare la povertà energetica mediante la riduzione dei prelievi di energia elettrica dalla rete”, dice Cani.

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