Negli ultimi tre giorni, la Francia è stata colpita da un evento alluvionale di portata eccezionale, causato da una particolare configurazione atmosferica. Questa situazione, definita “blocco“, ha creato le condizioni ideali per intensificare fenomeni meteorologici estremi. Rispetto all’Italia nord-occidentale, la Francia è stata maggiormente esposta alla competizione tra una zona di alta e una di bassa pressione. Questa dinamica ha generato, tra martedì e oggi, i contrasti atmosferici più marcati, favorendo l’instabilità e il richiamo di masse d’aria umida e calda di origine sciroccale, ricche di vapore acqueo.
Avevamo già anticipato nei giorni scorsi la possibilità di una situazione delicata tra il Golfo del Leone e il Nord-Ovest italiano per la seconda parte della settimana. Tuttavia, la regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi è stata quella che ha risentito maggiormente di questa condizione. Lì, la configurazione sinottica si è mantenuta pressoché immutata, portando alla formazione di temporali particolarmente violenti, definiti “temporali auto-rigeneranti”, caratterizzati da persistenza e intensità elevate. Uno di questi eventi ha colpito la medesima area nella mattinata di giovedì 17 ottobre, estendendosi poi verso il nord della Francia.
Gli accumuli pluviometrici registrati nella regione della Valle del Rodano sono impressionanti e testimoniano la gravità dell’evento. Tra mercoledì e giovedì, si sono verificati forti nubifragi, che hanno provocato precipitazioni record. In un arco di circa 60 ore, a partire dalla sera di martedì 15 ottobre, in alcune località si sono registrati valori straordinari: 864 millimetri di pioggia a La Croix del Bauzon, 694 millimetri a Mayres, 579 millimetri a Barnas e 562 millimetri a Villefort. Questi volumi di pioggia, concentrati in un periodo così breve, hanno avuto conseguenze devastanti sul territorio, che non è stato in grado di gestire tali quantità di acqua.
La conformazione orografica dell’area, unita alla persistenza delle precipitazioni, ha aggravato ulteriormente la situazione, provocando inondazioni e danni diffusi. L’eccezionalità dell’evento è evidente non solo per gli accumuli pluviometrici ma anche per l’impatto a lungo termine che potrebbe avere su una regione già vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi.