Fungaiolo aggredito da un orso in Trentino: “il 33enne non ha rispettato le regole”

Continuano ad arrivare le reazioni dopo la notizia del fungaiolo aggredito e ferito da un orso in Trentino
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“L’ossessione del Presidente Fugatti e della PAT verso gli orsi non conosce sosta. Il fatto accaduto sabato scorso nel bosco sopra Rango, nel Comune di Bleggio Superiore (Trento), che ha visto un 33enne della zona avventurarsi nel tardo pomeriggio nel bosco in cerca di funghi, sotto la pioggia e da solo, ne è l’ennesima prova. Nella zona boschiva, notoriamente frequentata da plantigradi, sarebbe avvenuto l’incontro con l’orso che avrebbe lasciato l’uomo con lievi graffi sulla schiena – come documentano le foto postate sui social e sul web – prima di scappare.

Ma il fatto non è stato riportato in questo modo né dalla PAT, nella cui nota emessa ha scritto nero su bianco che “l’orso si è rivolto verso di lui colpendolo ripetutamente con le zampe e ferendolo alla schiena e alle braccia prima di allontanarsi”, né da alcune testate locali, che hanno ripreso senza approfondire la stringata e approssimativa comunicazione emessa della Provincia Autonoma di Trento. Comunicazione che annuncia un nuovo ingiustificato abbattimento”, si legge in una nota del presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati.

“Apprendiamo senza stupore come la PAT si sia subito attivata comunicando che risalirà all’orso grazie ai reperti genetici lasciati sugli indumenti per ucciderlo. Siamo pronti a intraprendere qualsiasi azione legale perché ciò non avvenga”, ha affermato il presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati: “oltre al fatto che questa persona non ha rispettato le regole che lo stesso ‘Parco Adamello Brenta’ aveva stilato ad agosto scorso per muoversi in sicurezza nei boschi frequentati da plantigradi, con in testa il fatto di non andarci da soli e solo nelle ore centrali del giorno, vediamo anche come molti giornali abbiano riportato informazioni non corrette sui fatti. Il fungaiolo, ad esempio, non si è ‘trascinato’ fino al paese, come hanno scritto alcune testate, ma in realtà camminava normalmente, a fronte di un presunto incontro che per fortuna non avrebbe portato all’uomo nessun danno, se non qualche lieve graffio”.

Le altre accuse

“Questa ennesima sentenza killer del presidente Fugatti evidenzia ancora una volta la sua incapacità di gestire con buon senso e nella giusta misura situazioni come quella della convivenza tra esseri umani e animali selvatici, sulla base di una legge provinciale che si pone al di fuori dei principi fondanti della nostra Repubblica”.

“Siamo felici che il 33enne stia bene, come ha riportato al Primo Cittadino di Bleggio Superiore al quale ha detto che ‘ha sentito sulla schiena le zampe dell’orso e non graffiare’. Come è inopinabile che sia stato, visti i lievissimi danni alla schiena che non sarebbero stati tali se l’animale avesse voluto davvero fargli male. È fondamentale che i media non rinforzino né amplifichino la politica di terrore e odio verso gli orsi fomentata dalla PAT, impegnandosi a riportare la verità dei fatti. Ci batteremo in ogni sede, come abbiamo sempre fatto, perché quest’orso non sia ucciso ingiustamente”, ha concluso Rosati.

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