In Nigeria, e in tutta l’Africa, il cambiamento climatico intensifica le piogge e provoca disastri naturali che mettono a rischio milioni di vite. Ogni anno, il fiume Niger straripa e inonda case e terreni agricoli, causando gravi danni materiali e minacciando la sicurezza alimentare.
Il fenomeno non riguarda solo la Nigeria. Nell’Africa occidentale e centrale, le inondazioni hanno colpito circa 6,9 milioni di persone nel 2024, secondo l’ONU, mentre la situazione peggiora in Paesi come Ciad, Camerun e Mali. La gravità delle piogge si riflette in danni incalcolabili, dall’allagamento di interi quartieri alla distruzione di infrastrutture storiche, come il Tombeau des Askia in Mali.
Gli esperti, come Clair Barnes dell’Imperial College, avvertono che queste inondazioni diventeranno sempre più frequenti. Il controllo dell’urbanizzazione e una drastica riduzione delle emissioni di gas serra sono ritenuti essenziali per limitare l’intensità di tali eventi, ma il tempo stringe e l’impatto climatico globale richiede azioni urgenti e coordinate.