La Germania verso il dietrofront sul nucleare: perché la strada sembra ormai tracciata

La Germania si prepara al ritorno al nucleare: il chiaro messaggio in vista delle prossime elezioni federali del 2025
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La Cdu e la Csu, i due partiti cristiani confederati nel gruppo parlamentare dell’Unione e attualmente all’opposizione, lanciano un chiaro segnale a favore dell’Energia nucleare in vista delle prossime elezioni federali che si terranno fra poco meno di un anno, il 28 settembre 2025. In caso di vittoria, che peraltro secondo i sondaggi di questi ultimi mesi tutti gli istituti danno per molto probabile, Cdu e Csu inseriranno nel loro programma per la formazione di un nuovo governo la riattivazione delle centrali nucleari recentemente disattivate.

La Csu, che è la costola bavarese dell’Unione, intende prendere una decisione in merito già nel corso del congresso del partito che si tiene ad Augsburg questo fine settimana. “La Csu chiede il proseguimento dell’uso e l’ulteriore sviluppo dell’Energia nucleare”, si legge nella bozza che verrà discussa al congresso e che è stata visionata dall’Handelsblatt. Una apposita commissione preparatoria del congresso ha espresso una raccomandazione ai delegati del partito affinché approvino tale proposta.

La Germania verso il dietrofront

“Le ultime centrali nucleari sono state spente, ma lo smantellamento non è ancora iniziato”, ha dichiarato sempre al quotidiano economico tedesco Sebastian Brehm, capo dell’organizzazione che raduna le piccole e medie imprese bavaresi affiliata alla Csu. Framatome, filiale del gruppo energetico francese Areva, ha confermato che cinque reattori nucleari non ancora smantellati “potrebbero essere facilmente riattivati e riportati in funzione in tempi molto rapidi”.

In Germania gli ultimi tre reattori sono stati messi fuori servizio nell’aprile 2023 a conclusione del piano di fuoriuscita dal nucleare. Il piano prevedeva il loro spegnimento nel dicembre del 2022, ma il cancelliere Olaf Scholz aveva decretato un prolungamento di 4 mesi perché il paese si trovava nel pieno della crisi energetica determinata dalla fine dei rifornimenti di gas e petrolio dalla Russia.

La Csu ritiene che fare di nuovo affidamento sull’Energia nucleare possa aiutare soprattutto l’industria. “Non siamo ancora al punto in cui possiamo utilizzare l’idrogeno”, ha detto Brehm, spiegando la decisione. Tanto è vero che viene utilizzata la lignite e l’Energia nucleare viene importata dall’estero per garantire gli approvvigionamenti, ha proseguito il rappresentante della Csu, che ha poi concluso: “abbiamo bisogno di elettricità di base a basso costo per l’industria e l’Energia nucleare può essere di supporto”.

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