La Commissione giapponese per l’energia atomica ha approvato il mantenimento in funzione del primo reattore della centrale nucleare di Takahama, nella prefettura di Fukui, che compirà 50 anni il prossimo novembre, ha riferito l’agenzia locale Kyodo. I media hanno affermato che l’autorità di regolamentazione ha autorizzato il funzionamento del vecchio reattore per altri dieci anni, dopo molteplici ispezioni. Il primo reattore dell’impianto di Takahama entrò in funzione il 14 novembre 1974.
Mesi prima, l’autorità di regolamentazione aveva anche esteso per 20 anni i permessi di esercizio dei reattori numero 3 e 4, che compiranno 40 anni nel 2025. Dopo il disastro nucleare della centrale nucleare giapponese di Fukushima nel marzo 2011, la durata di funzionamento dei reattori nel paese è stata limitata a 40 anni. Successivamente però è stata estesa a 60 anni purché rispettino determinati criteri di sicurezza e resistenza sismica.
Il ruolo dell’energia nucleare per il Giappone
L’energia nucleare è fondamentale per il Giappone per ridurre l’impronta di carbonio delle sue industrie. In questo contesto è stato approvato un nuovo sistema per le vecchie centrali nucleari, che si traduce nell’autorizzazione a continuare a funzionare oltre i 60 anni. Secondo il nuovo sistema che entrerà in vigore nel 2025, dopo 30 anni di funzionamento la centrale nucleare dovrà approvare ogni dieci anni un piano per la supervisione di tutte le sue apparecchiature, che sarà preventivamente verificato dalla Commissione per l’energia atomica.
I vecchi reattori che hanno ricevuto l’autorizzazione prima del 2025 per continuare a funzionare fino a 60 anni dovranno ottenere nuovamente il permesso. La misura riguarda otto reattori giapponesi negli impianti di Takahama, Tokai, Mihama e Sendai.