Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, ha sottolineato il ruolo fondamentale che il rivelatore Virgo, dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo, ha avuto nella ricerca delle onde gravitazionali, durante la celebrazione dei suoi 20 anni di attività a Cascina, Pisa. L’Italia partecipa al progetto Virgo tramite l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e Parisi, in un’intervista all’ANSA, ha sottolineato che questo percorso oggi si dirige verso l’Einstein Telescope, un ambizioso rivelatore di terza generazione per il quale l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna.
“L’Einstein Telescope è la continuazione di quanto è stato fatto con Virgo e Ligo“, ha spiegato Parisi, riferendosi alla coppia di rivelatori di onde gravitazionali attivi negli Stati Uniti. Il fisico, che presiede il comitato tecnico-scientifico del ministero dell’Università e della Ricerca per la candidatura italiana all’Einstein Telescope, ha aggiunto che “grazie a questi strumenti, che lavorano in simultanea, si è capito come fare queste cose e migliorarle. Grazie a questa esperienza è possibile il progetto dell’Einstein Telescope“.
Virgo, frutto di una collaborazione italo-francese, ha rappresentato un grande traguardo scientifico. “È stato un progetto importantissimo, reso possibile grazie alla tenacia di Adalberto Giazotto“, ha dichiarato Parisi durante la conferenza stampa dedicata all’evento, elogiando il fisico che ha concepito il rivelatore. Ha poi aggiunto: “Quando il progetto di Virgo è stato approvato, non sembrava così importante come si è poi rivelato. Si pensava che si sarebbero viste stelle binarie. Non si immaginavano affatto tutti gli eventi che ci hanno dato informazioni su un universo di cui non sapevamo niente. Virgo ci ha aperto una nuova finestra“.
L’eredità di Virgo, dunque, si estende con l’Einstein Telescope, un progetto che promette di spingere ulteriormente i confini della conoscenza cosmica e di rivelare nuovi segreti dell’universo ancora sconosciuti.