Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha rivelato una realtà inquietante: gli eventi estremi di temperatura degli oceani stanno diventando sempre più frequenti e intensi, un fenomeno che richiede attenzione e analisi approfondita. Questi eventi, che comprendono ondate di calore marino (MHWs) e fasi di freddo marino (MCSs), non solo alterano gli ecosistemi marini, ma hanno anche ripercussioni devastanti sulle comunità costiere e sulle economie globali. La ricerca condotta da Qingyou He e colleghi, intitolata “Common occurrences of subsurface heatwaves and cold spells in ocean eddies“, si propone di chiarire come i vortici oceanici possano svolgere un ruolo cruciale nell’intensificazione di questi eventi estremi, approfondendo un aspetto poco considerato del riscaldamento globale.
Gli oceani: un termoregolatore fondamentale
Gli oceani sono una delle componenti più significative del sistema climatico terrestre, fungendo da enormi serbatoi di calore. Assorbono circa il 93% del calore in eccesso generato dall’attività umana, contribuendo a mitigare l’impatto del cambiamento climatico sulla superficie terrestre. Tuttavia, mentre gli oceani agiscono come un sistema di regolazione, il continuo riscaldamento globale sta alterando questo equilibrio. Le ondate di calore marino, che si manifestano quando le temperature superficiali dell’oceano aumentano significativamente rispetto alla media storica, hanno attirato l’attenzione di scienziati e media. Questi eventi superficiali sono ampiamente documentati, ma ciò che accade nelle profondità oceaniche è meno noto.
Un nuovo focus: le profondità oceaniche
In questo studio, i ricercatori hanno puntato i riflettori sugli eventi di temperatura che avvengono a profondità superiori ai 100 metri, dove vive la maggior parte della vita marina. Le ondate di calore e le fasi di freddo marino sub-superficiali sono particolarmente importanti poiché possono avere effetti a catena sugli ecosistemi marini e sulle popolazioni di pesci, influenzando anche le attività umane come la pesca e il turismo.
He e i suoi colleghi hanno utilizzato un’analisi basata su dati globali per esaminare l’interazione tra i vortici oceanici e questi eventi di temperatura. I risultati hanno rivelato che circa l’80% delle MHWs e delle MCSs misurate a profondità superiori ai 100 metri non coincide con eventi di superficie. Questo suggerisce un disaccoppiamento tra le temperature superficiali e quelle sub-superficiali, con implicazioni significative per la nostra comprensione degli ecosistemi marini.
Vortici oceanici: una chiave di lettura
I vortici oceanici, che si formano per il movimento delle correnti marine, sono strutture fondamentali nella dinamica degli oceani. Questi vortici possono essere ciclonici (in senso orario nell’emisfero settentrionale) o anticiclonici (in senso antiorario nell’emisfero settentrionale) e svolgono un ruolo cruciale nella distribuzione del calore, della salinità e dei nutrienti.
Lo studio ha dimostrato che quasi un terzo degli MHWs e delle MCSs sub-superficiali avviene all’interno di questi vortici. La ricerca ha anche evidenziato che, in particolare, oltre la metà di tali eventi si verifica nei girosubtropicali e nei principali sistemi di correnti a media latitudine. Questo implica che le dinamiche vorticosi stanno diventando sempre più rilevanti nel determinare le temperature sub-superficiali, suggerendo che le interazioni tra i vortici oceanici e il riscaldamento globale richiedono una maggiore attenzione.
Intensificazione degli eventi estremi
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio è che questi eventi estremi di temperatura associati ai vortici si sono intensificati a tassi superiori rispetto ai fondali oceanici negli ultimi decenni. Ciò indica che i vortici oceanici potrebbero avere un ruolo sempre più significativo nell’evoluzione delle MHWs e delle MCSs sub-superficiali in un contesto di riscaldamento globale.
Questa intensificazione ha serie implicazioni ecologiche. Le variazioni di temperatura sub-superficiale possono alterare gli habitat marini, influenzando la migrazione, la riproduzione e la sopravvivenza delle specie. Ad esempio, alcune specie di pesci potrebbero essere costrette a spostarsi in acque più profonde o più fredde per sopravvivere, mentre altre potrebbero affrontare condizioni di stress termico che compromettono la loro salute e fertilità.
Ripercussioni socioeconomiche
Gli effetti degli eventi di temperatura oceanica non si limitano al regno ecologico. Le comunità costiere e le industrie che dipendono dagli oceani, come la pesca e il turismo, potrebbero subire gravi conseguenze. Le ondate di calore marino possono portare a mortalità di massa tra gli organismi marini, influenzando le popolazioni ittiche e riducendo la disponibilità di risorse alimentari. Inoltre, i cambiamenti nella distribuzione delle specie possono alterare gli equilibri ecologici esistenti, portando a un’ulteriore perdita di biodiversità.
Le comunità costiere che si basano sulla pesca e sul turismo potrebbero affrontare sfide senza precedenti, inclusa la diminuzione delle catture e l’erosione dei fondali marini. Anche il settore turistico, che spesso si basa su ecosistemi marini sani, potrebbe risentire della diminuzione della biodiversità e delle modifiche agli habitat marini.
La necessità di una maggiore consapevolezza e ricerca
La ricerca di Qingyou He e colleghi evidenzia l’urgenza di investire nella ricerca oceanografica e di promuovere una maggiore consapevolezza riguardo ai cambiamenti in atto negli oceani. È fondamentale comprendere come i vortici oceanici influenzano le temperature sub-superficiali per formulare politiche di gestione sostenibile delle risorse marine e adattarsi efficacemente ai cambiamenti climatici.
Inoltre, la comunità scientifica deve concentrarsi sull’educazione e sulla sensibilizzazione del pubblico riguardo a questi temi. Informare le persone sui cambiamenti che si stanno verificando negli oceani e sulle loro ripercussioni può aiutare a stimolare l’azione e a incoraggiare le politiche per la protezione degli ecosistemi marini.
Spostare l’attenzione oltre la superficie degli oceani e comprendere le complesse interazioni che avvengono nelle profondità è fondamentale per affrontare le sfide ecologiche e socioeconomiche del nostro tempo. Solo con una comprensione più completa delle dinamiche oceaniche potremo sperare di proteggere gli ecosistemi marini e garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.