La Grecia punta a raggiungere una quota dell’82% di energie rinnovabili nella sua produzione entro il 2030. Un target nettamente superiore del 66% fissato nel 2019. È quanto emerge dalla revisione del Piano nazionale per l’energia e il clima presentato dal ministero dell’energia e dell’Ambiente, che ora dovrà essere esaminato dalla Commissione Europea. L’obiettivo del governo di Atene è tagliare le emissioni di CO₂ del Paese del 58,6% entro la fine del decennio, per arrivare alla neutralità climatica al 2050. Nel 2019 il target era stato fissato al 43%. Per supportare la strategia di transizione, in base alle stime, saranno necessari investimenti per 95 miliardi di euro da qui al 2030. Bisognerà infatti applicare politiche per rendere efficienti dal punto di vista energetico migliaia di edifici, installare più energia solare ed eolica e costruire depositi di energia. E’ quanto riporta ‘Il Sole 24 Ore’.
La spesa totale sarà quindi di circa 330 miliardi di euro entro il 2050. “In questo momento il Paese ha superato gli obiettivi di penetrazione delle rinnovabili e di riduzione delle emissioni di gas serra”, ha dichiarato il ministro greco dell’energia e dell’Ambiente Theodore Skylakakis, durante la conferenza stampa di presentazione del piano, pur sottolineando che mancano strategie di adattamento e resilienza alle conseguenze del cambiamento climatico (alluvioni, incendi e alte temperature) già in atto.