Dolcetto o scherzetto, sì o no? La notte di streghe e fantasmi, tradizione importata dall’estero, ha conquistato ormai i piccoli italiani, anche se sembra ancora dividere i genitori. Ma a spezzare una lancia in favore di Halloween ci pensa il pediatra Italo Farnetani, da “sempre favorevole a celebrarla” per diversi motivi. “E’ un momento positivo per i bambini e gli adolescenti – spiega all’Adnkronos Salute – perché è un’occasione per incontrarsi, aggregarsi, divertirsi in modo allegro e gioioso. Ed è un modo per uscire di casa e fare attività fisica e motoria in modo naturale e spontaneo. Tutti questi vantaggi contrastano i disagi, che ancora oggi si avvertono, legati al forzato isolamento vissuto durante la pandemia di Covid-19. Ben venga quindi questa festa, se significa vita all’aria aperta e socialità”.
I consigli per viverla al meglio? “Si può partire dalle fasi della preparazione, per poter sfruttare al meglio le possibilità che offre – evidenzia Farnetani – Dalla ricerca delle zucche alla preparazione dei travestimenti, grande passione di tutti, bambini e ragazzi”. Per la scelta delle maschere vale un’unica regola: “quello che piace ai bambini, la scelta è loro. Ma evitando tutto ciò che richiama la violenza, anche solo per scherzo. Come bastoni, oggetti militari“. Mascherarsi da fantasmini o mostri è un divertimento irrinunciabile. Ma c’è anche la ricerca o la preparazione dei dolci. “E pure su questo vanno accantonate le preoccupazioni: i dolci non sono un problema”, per un giorno di festa.
Halloween a tavola
“A tavola conta lo stile di vita: i dolcetti di Halloween tutto l’anno sarebbero ovviamente dannosi, ma il consumo sporadico non crea danni all’organismo, né nutrizionali. Mettere un veto su un prodotto o stimolarne altri sarebbe un’inutile costrizione che riduce lo spazio di autonomia del bambino e dell’adolescente senza motivo ripeto. Tutti questi aspetti – continua il professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta – rappresentano una grande opportunità di incontro e di dialogo. Alcuni componenti della festa possono essere preparati insieme ai genitori e, per chi ha la possibilità, anche con i nonni o gli zii, come un qualcosa di condiviso in famiglia. Può diventare un’occasione per rinsaldare la consuetudine a stare insieme. Insieme in famiglia, ma anche insieme ai coetanei, passaggio che favorisce l’identificazione con i pari, con persone che vivono la stessa fase della vita e hanno le stesse sensazioni, gli stessi problemi. E’ in definitiva un modo ulteriore per favorire l’identificazione e integrazione con il gruppo dei coetanei”.
E quando arriva il 31 ottobre, “tutti fuori a festeggiare – invita Farnetani – senza preoccuparsi delle temperature o dell’eventuale tempo non bello, perché vivere all’aria aperta è sempre più salutare che stare in ambienti chiusi, con aria riciclata. Certo se dovesse essere davvero brutto il tempo, allora meglio fare la festa al chiuso che rimandarla”. L’ultima raccomandazione del pediatra è: “evitare i fuochi d’artificio e il fumo anche all’aperto”.