La missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha inviato le sue prime immagini dallo Spazio, regalando una straordinaria vista della Terra e della Luna. La sonda, lanciata con successo il 7 ottobre, è diretta verso gli asteroidi Didymos e Dimorphos, dove seguirà la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA. Dopo aver attivato i suoi strumenti, Hera ha scattato foto della Terra e della Luna, sospese nell’oscurità dello Spazio.
Le prime foto di Hera
Con un post pubblicato su X, l’ESA ha condiviso le nuove immagini commentando: “Addio, Terra! La scorsa settimana, dopo il lancio con successo della nostra missione Hera, i suoi strumenti sono stati accesi per la prima volta, e gli strumenti sono stati puntati verso il nostro pianeta. Ciò ha permesso a Hera di catturare le prime immagini della Terra e della Luna da oltre un milione di chilometri di distanza!”
L’obiettivo della missione Hera è quello di tornare al sistema binario di asteroidi già esplorato da DART nel 2022. Durante quella missione, la sonda DART ha intenzionalmente colpito Dimorphos, modificando la sua orbita attorno a Didymos. Questo esperimento ha dimostrato l’efficacia di una tecnica di difesa planetaria per alterare la traiettoria di un asteroide potenzialmente pericoloso.
Ora Hera si prepara a valutare le conseguenze dell’impatto di DART e a studiare in dettaglio la superficie e la struttura interna dell’asteroide. A supporto della sonda ESA, 2 cubesat, Milani e Juventas, svolgeranno ruoli cruciali nella raccolta di dati scientifici.
Le immagini, scattate il 10 e 11 ottobre, sono state realizzate utilizzando 3 strumenti a bordo di Hera, che saranno poi utilizzati per esplorare e studiare gli asteroidi. Questi strumenti sono stati attivati per la prima volta nell’ambito dei controlli post-lancio, durante i quali il ponte degli strumenti della sonda è stato puntato nuovamente verso la Terra. Ciò ha consentito a Hera di catturare una vista distante del nostro pianeta e della Luna.
La Terra e la Luna protagoniste
La prima immagine è stata scattata con una delle due Asteroid Framing Cameras (AFC), progettate per la navigazione e le indagini scientifiche. L’immagine mostra la Terra nell’angolo inferiore sinistro, con la Luna al centro, da una distanza di quasi 1,6 milioni di km . Nella foto si possono osservare le nuvole bianche sopra l’Oceano Pacifico illuminato dal sole.
Una seconda immagine è stata scattata con il Thermal Infrared Imager (TIRI), fornito dall’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), da una distanza leggermente inferiore, di circa 1,4 milioni di km. In questo scatto, la Terra è al centro, con il Polo Bord orientato verso l’alto, e si possono vedere la costa orientale degli Stati Uniti e l’Oceano Atlantico. La Luna appare come un punto luminoso in alto a destra.
Secondo quanto riporta l’ESA, lo strumento TIRI sarà utilizzato per misurare la temperatura della superficie dell’asteroide Dimorphos, mappando l’inerzia termica delle varie aree. Ciò permetterà di dedurre proprietà fisiche come la rugosità, la distribuzione delle particelle e la porosità della superficie.
Infine, un’immagine a falsi colori, catturata dallo strumento HyperScout H, ha immortalato la Terra e la Luna in lunghezze d’onda non visibili all’occhio umano. Dalla stessa prospettiva dell’AFC, la Terra si trova in basso a sinistra e la Luna in alto a destra.
Se tutto procederà secondo i piani, Hera raggiungerà il sistema di asteroidi alla fine del 2026. La sonda valuterà la dimensione e la profondità del cratere creato da DART, oltre all’efficienza dell’impatto, fornendo informazioni preziose per future missioni di deflessione degli asteroidi.
Questa missione rappresenta un ulteriore passo avanti nella difesa planetaria, avvicinando la comunità scientifica alla capacità di proteggere la Terra da potenziali minacce provenienti dallo spazio.