Un’antica civiltà, travolta dalle necessità imposte dai cambiamenti climatici, offre oggi un importante monito per le comunità del Pacifico e oltre. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università Nazionale di Taiwan e pubblicato su PNAS Nexus. La ricerca ha rivelato che una nuova datazione del sito di Nan Madol collega le vicende della sua popolazione ai cicli de El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO).
Nan Madol è un complesso monumentale costruito in pietra e detriti di corallo sull’isola di Pohnpei, nel Pacifico, ed era il centro amministrativo e culturale della dinastia Saudeleur. Le date esatte della sua costruzione erano state in precedenza poco chiare, lasciando oscure le connessioni tra la storia del sito e i cambiamenti climatici. Gli autori dello studio hanno impiegato la datazione uranio-torio per 167 campioni di corallo e la datazione al carbonio per 18 campioni di carbone, perfezionando così la cronologia del sito.
Le analisi hanno rivelato due fasi principali di costruzione: la prima dal X al XII secolo e la seconda dalla fine del XII all’inizio del XV secolo. Questi periodi sono secoli anteriori alle stime precedenti. Gli autori hanno poi collegato la storia del sito alle variazioni dell’ENSO, che possono innalzare il livello del mare a livello locale fino a 30 cm durante gli eventi La Niña, nonché all’innalzamento del livello del mare correlato alla subsidenza. Si stima che il mare sia salito da -126 cm nell’800 d.C. a -90 cm nel 1180 e a -70 cm entro il 1380.
Considerando i depositi di limo, alcuni canali risultavano sommersi dall’acqua di mare fino a 70 cm a media marea. Inoltre, l’acqua ha probabilmente compromesso la diga del sito, rendendo necessarie significative riparazioni e nuove costruzioni. La fine del secondo periodo di lavori ha coinciso con la caduta della dinastia Saudeleur, che governava Pohnpei.
Dallo studio emerge che gli abitanti di Pohnpei si sono trovati in un ciclo di riparazioni e crescenti investimenti nella protezione costiera, una tendenza che potrebbe aver contribuito al rovesciamento dei Saudeleurs. In tal senso, gli autori concludono affermando che “la storia di Nan Madol è un monito per le comunità odierne dell’Oceano Pacifico“, suggerendo che le lezioni apprese dal passato possano informare le strategie attuali di sostenibilità e adattamento ai cambiamenti climatici.