INAF: “da Euclid una pietra miliare per l’astronomia”

L'indagine di Euclid procede a passo spedito su ampie porzioni di cielo, tanto che "abbiamo già nelle nostre mani circa 2000 gradi quadrati"
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È solo l’1% della grande mappa del cosmo che il satellite Euclid è intento a costruire, eppure sta già strabiliando la comunità di ricerca coinvolta in questa imponente impresa. Il primo mosaico celeste rilasciato dalla missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) copre 132 gradi quadrati, pari a oltre 500 volte l’area della luna piena nel cielo, per un totale di 208 gigapixel.

Questo primo, grande mosaico di una regione di cielo ottenuto cucendo insieme più di 260 puntamenti di Euclid è davvero una pietra miliare: è la prima volta che si è ottenuta e che viene mostrata l’immagine di un’area così grande di cielo, con una simile profondità, osservata in queste bande e con questa qualità”, afferma Roberto Scaramella dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) di Roma, responsabile del team che si occupa della survey condotta da Euclid.

Il risultato ottenuto “ci mostra come il cielo sia ricco di diverse galassie, da quelle belle e vicine fino a quelle piuttosto piccole, deboli e lontane che possiamo vedere ingrandendo l’immagine. Sono queste ultime, le galassie a grandi distanze, l’obiettivo principale degli studi cosmologici di Euclid”. “Tuttavia – prosegue Scaramella – l’enorme quantità di dati e la loro grande varietà e qualità consentiranno alla maggior parte dei campi dell’astronomia di fare enormi progressi grazie a Euclid”.

L’Italia è fortemente coinvolta nella missione, con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’INAF, l’Istituto nazionale di fisica nucleare e numerosi atenei italiani. All’INAF, in particolare, spetta l’importante compito di coordinare il segmento di terra scientifico di Euclid, ovvero il complesso sistema di pianificazione, elaborazione e riduzione dell’immensa mole di dati raccolti dalla sonda.

L’indagine di Euclid procede a passo spedito su ampie porzioni di cielo, tanto che “abbiamo già nelle nostre mani circa 2000 gradi quadrati, più di dieci volte l’area mostrata in questa immagine”, aggiunge Andrea Zacchei dell’INAF di Trieste, manager del segmento di Terra scientifico di Euclid. “Tutti gli istituti coinvolti nel segmento di Terra che coordino stanno lavorando intensamente per estrarre le informazioni allo scopo di creare la più grande e dettagliata mappa tridimensionale del nostro Universo. Ovviamente facciamo tutto ciò con algoritmi dedicati sempre più complessi, ma ogni volta che mi soffermo a guardare una di queste immagini sono semplicemente colpito dalla loro bellezza”.

Nel corso di sei anni, Euclid osserverà miliardi di galassie a distanze cosmiche disparate, per sondare gli ultimi dieci miliardi di anni di storia dell’Universo. Misurando la forma, la distanza e il moto delle galassie, la missione costruirà la più grande mappa 3D del cosmo, studiando gli effetti della materia oscura e dell’energia oscura sulla materia ordinaria per cercare di comprendere la natura di queste misteriose, invisibili componenti che permeano l’Universo.

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